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Padiglione Giappone: 53esima Biennale di Venezia

Padiglione Giappone: 53esima Biennale di Venezia

Miwa Yanagi e le sue macro “Windswept Women”Il Padiglione Giappone partecipa alla 53esima Biennale di Venezia ospitando le macro donne di Miwa Yanagi. L’artista di Kobe, Giappone, è dal 1993 una delle più apprezzate protagoniste dell’arte contemporanea nipponica .

Dal 1999 la Yanagi dedica la sua poetica alla serie delle My Grandmothers, in cui intende visualizzare la prospettiva che hanno di se stesse giovani donne interrogate sulla propria immagine dopo i cinquant’anni.

Da questa riflessione vengono alla luce numerose serie, come Elevator Girls, FairyTale e l’ultima, questa, sulle “Donne spazzate dal vento” altresì chiamate “Windswept Women: La Compagnia delle Giovani Vecchie”, un’esperienza di fluidità e mobilità della morte come passaggio esistenziale di vite presenti, passate e future che viene espressa attraverso donne mostruose, giovani e vecchie, colte in un momento di “vita”.

Un’allegoria, con donne trasfigurate dal dolore e gigantesche nelle loro cornici nere: un modo per confrontarsi con la morte “come il comandante di una brigata che marcia nel labirinto della morte, in un tentativo paradossale di trovare il vero significato della vita non ancora nata”, come l’ha definito Hiroshi Minamishima, commissario del Padiglione del Giappone.

Forme abnormi celate all’interno di un altro padiglione, quello nero che avvolge la location, scelto non solo come retaggio della cultura giapponese, ma come vera e propria membrana–tenda allusiva alla morte, che investe il fruitore fin dall’esterno.

Lo spazio è dunque un teatro, in cui “vari venti forti” si concentrano svelando a poco a poco le “vecchie ragazze visitatrici da un altro mondo”, le fotografie della morte vera che investe le piccole esperienze dei visitatori. Continua Minamishima: “La ‘morte’ in queste donne, intese di piccole dimensioni, è un universo trasposto che emerge quando si evocano le dimensioni effettive. Si rivelano nel momento in cui si percepisce tale trasposizione, e il teatro della Yanagi, colmo di ‘vita immortale’, appare a Venezia”.