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Omega

Omega

Storie di orologiI primi passi di Omega nella storia della haute horlogerie risalgono al 1848, quando il ventitreenne Louis Brandt comincia ad assemblare orologi da taschino a La Chaux-de-Fonds, mettendo insieme componenti prodotti da artigiani locali.

Nel 1879, alla sua scomparsa, i figli Louis-Paul e Cesar prendono il posto del padre e trasformano il piccolo laboratorio in una manifattura in grado di seguire ogni singola fase del processo produttivo.

L’anno successivo l’azienda si trasferisce a Bienne, dove ha maggiori possibilità di espandersi e dove nel 1894 vede la luce il calibro 19 linee “Omega”,  un successo tale da suggerire alla maison di adottarne il nome, cosa che avviene nel 1903.

Il 1909 segna l’inizio del legame del marchio con il mondo dello sport, vedendo Omega cronometrista ufficiale della Gordon-Bennett Cup, una manifestazione internazionale dedicata alle mongolfiere.

Gli anni della Prima Guerra Mondiale sono tutt’altro che facili, ma vedono nel 1917 la nascita del primo orologio dedicato ai non vedenti,  un modello da taschino con indici in rilievo e leggibili al tatto.

Tra il 1925 e il 1930 la strada di Omega incrocia quella di Tissot, fino alla fusione delle due società, e nasce l’Armure, uno storico modello anti-shock.

Il 1932 è invece l’anno delle Olimpiadi di Los Angeles, evento che vedrà la maison cronometrista ufficiale, compito che a distanza di 80 anni non ha mai abbandonato e che la vedrà protagonista anche a Londra 2012.

I primi modelli automatici arrivano nel 1943 mentre nel 1948 vede la luce una vera pietra miliare Omega, il Seamaster, dotato di una robusta cassa impermeabile.

Gli anni ’50 si aprono con un altro modello storico, il Constellation, e proseguono con la vera icona di casa Omega, lo Speedmaster. Nato nel 1957, sarà l’orologio scelto dalla NASA per le missioni spaziali dei propri astronauti e 12 anni dopo, nel 1969, sbarcherà addirittura sulla Luna.

Nel 1974 arriva il Marine Chronometer, primo orologio del suo genere nella storia e primo dell’era dei segnatempo al quarzo per Omega.

Gli anni ’80 e ’90 vedono il brand passare attraverso diversi cambiamenti di natura societaria, che portano nel 1998 Omega ad entrare in Swatch Group.

Intanto, nel 1994, Maurice Grimm e André Beyner creano il primo modello da polso con tourbillon centrale, mentre 5 anni dopo sarà il turno dello rivoluzionario scappamento co-assiale, progetto dell’inglese Gorge Daniels, che assicura maggiore precisione e riduce l’usura.

Omega Seamaster 1948

Gli anni più recenti sono quelli del nuovo De Ville Hour Vision, del 2007, o dello Speedmaster Apollo 11 “40th Anniversary”, una limited edition dedicata ai 40 anni dall’allunaggio di Neil Armstrong e Buzz Aldrin, o ancora del magnifico e iper-femminile Ladymatic.

Quest’anno poi, come già detto, Omega sarà ancora una volta cronometrista ufficiale delle Olimpiadi, a 80 anni di distanza dall’esordio a Los Angeles.

Per l’occasione la maison ha dato vita alla Olympic Collection London 2012, una serie di tre orologi di lusso formata da due edizioni speciali del Seamaster Aqua Terra con esclusivi quadranti blu e dal raffinato Seamaster 1948 Co-Axial “London 2012” Limited Edition, un modello che celebra insieme la nascita del primo Seamaster e le prime Olimpiadi di Londra.

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