x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Ofuro: la purezza dell’anima

Ofuro: la purezza dell’anima

Il rituale del bagno giapponese e le terme

La purezza del corpo è indispensabile per la purificazione dell’anima: questo è uno dei principi che stanno alla base del rituale giapponese del bagno, l’ofuro, abitudine che affonda le sue radici nell’antichità ed è vista come un momento da condividere con la famiglia e di socializzazione con gli amici. Un po’ come accadeva nell’antichità romana, con gesti e consuetudini che si sono perse con l’avvento del Cristianesimo. Nel Paese dell’Estremo Oriente, inoltre, il bagno ha anche una valenza religiosa: secondo lo scintoismo, le impurità come morte e malattia vengono allontanate con l’acqua.

Relax, equilibrio psicofisico, pelle perfetta: il rituale giapponese ha diversi benefici ed essendo un gesto antico ha diverse sfaccettature e precisi codici da seguire, sia che si svolga tra le mura domestiche o alle terme.

Sta di fatto che, con il bagno giapponese, si ottiene una pulizia profonda della pelle e uno stato di distensione.

A casa
L’ofuro nelle case dei giapponesi si svolge, secondo un’antica tradizione e con modalità differenti rispetto al nostro concetto di pulizia personale, la sera per entrare in uno stato di relax prima di riposare.
Prima ci si lava seduti su uno sgabellino con un secchiello di legno e detergenti leggeri per corpo e capelli. Successivamente ci si immerge nella vasca, un tempo in legno, ora spesso in acrilico.  Questa è riempita con acqua calda fino a 42°, in modo da aiutare a sciogliere le tensioni, e pulita, senza l’aggiunta di saponi o detergenti. A volte il corpo viene massaggiato con sacchetti di farina di riso per eliminare le impurità della pelle. Anche tra le mura domestiche, infatti, il bagno è un momento da condividere, con precise consuetudini. L’acqua viene utilizzata da tutta la famiglia che accede con un tipico ordine d’ingresso, prima il padre poi i figli, prima maschi e poi femmine, e infine la mamma.

L’ofuro rappresenta la fusione tra la tradizione giapponese e quella cinese, importata assieme al Buddismo. Gli abitanti del Sol Levante, infatti, si lavavano versandosi acqua sulla testa e sul corpo, mentre il gesto di immergersi completamente nella vasca è cinese. Questo rituale viene ripetuto anche alle terme, onsen, e nei bagni pubblici, sentō.

I bagni pubblici e i bagni termali
Il primo bagno pubblico moderno in Giappone fu costruito nel 1590 e rappresentò subito un momento di convivialità e socializzazione. Le strutture sono sempre state frequentate da tutti senza distinzione di età, sesso o estrazione sociale. I bagni, sia cittadini sia termali, hanno la stessa forma e presuppongono gli stessi rituali: all’ingresso ci si tolgono le scarpe e si entra rispettivamente nella parte maschile o femminile attraverso tendine o porta scorrevole. Qui si paga al gestore una cifra che varia a seconda dei servizi offerti. Ci si spoglia in una stanza guardaroba, quindi si passa nella zona per la pulizia prima di raggiungere le vasche.
Fino al periodo Meiji uomini e donne facevano il bagno insieme, negli onsen come nei sentō; alcuni bagni misti si possono ancora trovare nelle aree rurali. Il rito si svolge da nudi, per abbattere le barriere.

Il sentō
Il sentō è la sala da bagno pubblico cittadina, a cui si va per rilassarsi assieme agli amici dopo una giornata di lavoro, e in cui l’acqua viene prelevata dal sistema idrico pubblico e riscaldata. Quelli più esclusivi sono dotati di sauna, piscina, palestra e molti altri servizi. La temperatura dell’acqua è superiore ai 40° e si entra nella vasca nudi, dopo essersi lavati e risciacquati, nel locale attiguo.

L’onsen
L’onsen è la stazione termale, generalmente collocata in campagna, in cui la fonte dell’acqua è di origine naturale e le vasche sono all’aperto. Anche qui si entra nudi e prima di entrare ci si deve lavare.

Il Giappone ha un’altissima attività vulcanica, motivo per cui ci sono numerosissime sorgenti termali di acqua calda ricca di minerali con diverse proprietà. Le terme non sono vissute come luoghi di cura, anche se le proprietà dell’acqua portano benefici per la salute, ma come luoghi in cui trascorrere piacevolmente il tempo.

Si fugge dalla città, ad esempio, per rifugiarsi in un paradiso di pace e ralax. Le strutture sono studiate per fondersi armoniosamente con la natura e hanno linee semplici e tradizionali. Nei locali al chiuso si ricrea la magia dell’esterno con rocce, ruscelli, cascate e vegetazione.

Le terme sono quasi sempre collegate ad attrezzature turistiche. Oltre alle acque termali, di cui si sfruttano le proprietà sia in estate sia sotto la neve, attrazione principale è il cibo: gli alberghi, infatti, offrono spesso pasti fatti in casa e composti di prodotti tipici della zona.

Dove
Se si ha in programma un viaggio in Giappone, ecco alcune stazioni termali da non perdere.

La più illustre e celebrata di tutto il Paese, frequentata già 3000 anni fa, è Dogo Onsen. Qui, lo stabilimento balneare di Honkan dall’aspetto fatato, è il centro termale più antico del Giappone.

È considerata una delle migliori al mondo ma è molto frequentata, Beppu, sulla costa di Kyushu, dotata di numerosissime sorgenti termali. Le vasche più moderne sono circondate da piccole vasche en plein air caldissime. Qui si può apprezzare l’effetto benefico dei fanghi oltre a scoprire la città, che è considerata la Las Vegas del Giappone. Attrazione notevole è il parco dell’Inferno per le sue piscine colorate a seconda del fondo di argilla dal quale scaturisce acqua bollente.

Se vi trovate a Tokyo, le zone più vicine sono quelle di Hakone, il parco nazionale di Nikko, Nagano e le terme di Nozawa, ancora poco sfruttate turisticamente.

Una curiosità: se visiterete le terme di Nagano in inverno, potrete ammirare presso la Jigokudani-onsen, le scimmie giapponesi fare il bagno. Quelle terme, infatti, sono dedicate a loro.

In Italia
Se non avete in programma un viaggio in Giappone, potete recarvi al Maria Bruna Beauty di Brescia, unico istituto in Italia a praticare questo trattamento, ricreando un’atmosfera rilassante, con candele profumate e musica zen.

A casa
Se volete provare a casa vostra, ritagliatevi un po’ di tempo prima di andare a dormire. Si inizia con una doccia con un detergente delicato. Dopo si prepara il bagno con l’acqua calda che deve riempire la vasca fino all’orlo. Si deve restare dentro per dieci minuti, quasi in galleggiamento, poi ci si alza con calma.

http://www.jnto.go.jp/eng/

http://www.mariabrunabeauty.it/