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Officine Panerai

Officine Panerai

Storie di orologi
La storia di Officine Panerai inizia nel 1860 a Firenze, quando Giovanni Panerai apre sul Ponte delle Grazie il primo negozio di orologeria di famiglia, entrando in contatto con le maison svizzere più prestigiose.

All’alba del nuovo secolo l’attività riceve nuovo impulso grazie a Guido Panerai, nipote del fondatore, che porta l’azienda a specializzarsi nelle lavorazioni meccaniche di alta precisione e riesce a divenire fornitore delle Regia Marina.

Negli stessi anni l’azienda si sposta a Piazza San Giovanni, oggi sede della Boutique Panerai, e hanno inizio le ricerche sui materiali luminescenti, allo scopo di rendere autoluminosi quadranti di strumenti e reticoli per cannocchiali e apparecchiature di mira.

Gli studi porteranno alla nascita del Radiomir, una miscela di solfuro di zinco e bromuro di radio che rappresenta una pietra miliare nella storia della maison e sarà la base per la nascita dell’omonimo segnatempo.

Grazie all’innovativa sostanza Panerai costruisce e fornisce strumenti ottici che la Marina italiana utilizza con successo nel corso della Prima Guerra Mondiale, rinsaldando il legame con l’azienda fiorentina.

Non è un caso dunque se, a metà degli anni ’30, le forze di mare si rivolgono proprio a Panerai per chiedere lo sviluppo di un orologio impermeabile, resistente, affidabile e leggibile anche al buio sott’acqua.

La risposta a questa richiesta sarà l’iconico Panerai Radiomir, il cui prototipo, consegnato nel 1936 al Primo Gruppo Sommergibili, supera immediatamente i test ai quali è sottoposto.

La produzione in serie parte nel 1938, caratterizzata dalla grande cassa da 47 mm di diametro e dalla forma a cuscino, dal quadrante autoluminescente facilmente leggibile e dal movimento meccanico a carica manuale fornito da Rolex.

All’inizio degli anni ‘40 al Radiomir viene applicato un dispositivo proteggi corona a leva che consentiva a questi orologi di scendere fino alla profondità, eccezionale per l’epoca, di 200 metri.

Nel secondo dopoguerra l’invenzione del Luminor, sostanza autoluminescente a base di trizio, sostituisce il Radiomir, e Panerai amplia il proprio ventaglio di collaborazioni alla marina egiziana e ad altre forze armate dei paesi del mediterraneo.

Nei primi anni ’70, alla morte di Giuseppe Panerai, la direzione dell’azienda fiorentina viene assunta da Dino Zei che porta avanti la stretta collaborazione con la Marina Militare Italiana.

Gli anni ’90 vedono la nascita di tre limited edition dedicate al mercato civile, Luminor, Luminor Marina e Mare Nostrum, nonché la nascita della serie Slytech, voluta da un fan d’eccezione del brand, Sylvester Stallone.

Orologeria Svizzera Panerai

Nel 1997 l’azienda passa di mano, acquisita da quello che diverrà il Gruppo Richemont, e l’anno successivo vengono presentati i primi modelli con movimento meccanico a carica automatica: il Luminor Submersible, il Luminor GMT, con doppio fuso orario, e il Luminor Power Reserve.

Il nuovo millennio si apre con il Luminor Submersible 1000 metri, uno strumento di lettura del tempo in grado di resistere a grande profondità, e con il restyling della storica sede fiorentina di Piazza San Giovanni, che diviene punto di riferimento per appassionati e collezionisti di orologi di lusso, che qui possono ammirare l’Archivio Storico Panerai.

Nel 2005, dopo 4 anni di sviluppo, arriva il primo movimento firmato Panerai, il calibro P.2002, che dà il via ad una nuova fase della storia della maison, che nel giro di pochi anni annuncia tre nuovi calibri e realizza nuovi modelli, tra i quali una collezione dedicata a Ferrari, conquistando i mercati di tutto il mondo.