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Nittardi dove vino fa rima con arte

Nittardi dove vino fa rima con arte

Peter Femfert racconta

La prima documentazione che parla della Fattoria Nittardi (a metà strada tra Firenze e Siena, nel cuore del Chianti) risale al 1182 e parla della Torre Nectar Dei come il caposaldo terriero dei dibattuti confini fra le provincie di Siena e Firenze. Nel XVI secolo la Tenuta divenne proprietà di Michelangelo Buonarroti che, nel 1510, mentre era a Roma per realizzare la Capella Sistina desideroso di offrire a Papa Benedetto XVI un “dono genuino” scrisse al nipote Lionardo, amministratore delle sue terre nel Chianti, di inviare al Santo Padre il vino Nittardi.

“La mia storia in Toscana – ricorda Peter Femfert, proprietario con la moglie Stefania Canali della Tenuta ha radici lontane. Oltre trent’anni fa, conobbi Stefania mentre ero a Venezia a studiare. Fu subito amore, ci sposammo e andammo a vivere in Germania. Decidemmo poi di acquistare una casa nel Chianti e, in maniera del tutto fortuita, mi imbattei in Casa Nittardi”. Di pertinenza dell’antica casa c’erano 120 ettari di terreno e 3 ettari di vigna.

Ma come nacque la tradizione di far disegnare l’etichetta dell’anno a un artista famoso?
Quando entrammo in casa, nelle cantine, trovammo 15mila bottiglie di vino. Troppo poche per pensare di commercializzarle, troppe per pensare di usarle per i nostri bisogni familiari. Ci voleva un’idea particolare. Così chiesi a un amico pittore (Peter è un gallerista ed editore di libri d’arte ndr) di disegnarmi un’etichetta e la carta velina per imballare la bottiglia. Era il 1981 e l’artista era Bruno Bruni. Fino a oggi si sono cimentati con etichette e carta seta i più bei nomi dell’arte contemporanea da Miguel Barrocal a Valerio Adami, da Igor Mitoraj a Emilio Tadini, da Mimmo Paladino a Yoko Ono. Quest’anno è stata la volta di Günter Grass. Tutte le opere formano una collezione unica, non in vendita e visitabile nei locali della nostra eno-galleria.

Quest’anno avete fatto dipingere a uno scrittore.
Effettivamente abbiamo avuto l’onore di svelare un aspetto artistico meno noto del grande scrittore tedesco: quello legato alla pittura, che, come lui stesso dichiara, è stata la sua “prima grande passione” per trasmettere anche tramite i colori la sua visione del mondo, che “non è in bianco e nero ma è fatto di tanti punti di colore, tra cui il grigio e il blu, colori che appartengono alla nostra realtà quotidiana”. Non è un caso quindi che i suoi soggetti preferiti, animali, ritratti e ricette, siano legati alla vita di tutti i giorni. Quest’ultima, tra le vigne della Fattoria Nittardi, è rappresentata da una lumaca sopra un grappolo d’uva, motivo scelto da Grass per decorare le bottiglie dell’annata 2008 del Chianti Classico Casanuova di Nittardi.

Ma la vostra passione per l’arte si esplicita anche in altre espressioni?
Effettivamente lo stretto legame che esiste tra la Fattoria Nittardi e l’arte si può scoprire subito, non appena giunti alla tenuta. Infatti, tra 12 ettari di vigneti, 4 ettari di uliveti e 120 ettari di bosco, si trova il Giardino delle Sculture in cui sono ospitate molte opere di artisti internazionali, tra cui Miguel Berrocal, Horst Antes, Victor Roman, Raymond Waydelich, Friedensreich Hundertwasser. Un vero e proprio sentiero artistico emozionante inserito nella natura di Nittardi.

Al di là dell’arte comunque i vini Nittardi sono stai pluripremiati.
La Riserva ha conquistato i 3 bicchieri del Gambero Rosso, le 5 stelle del Decanter Award e le 5 bottiglie della guida dell’Espresso. Inoltre la Fattoria Nittardi, estesasi all’inizio degli anni 2000 anche in Maremma, produce anche il prestigioso Nectar Dei, vincitore del premio “Vino dell’Eccellenza” di Vini d’Italia e delle 5 stelle del decanter Award, e il fratello minore Ad Astra, entrambi IGT Maremma Toscana. Mi piace ricordare che, in occasione della prima annata del Nectar Dei, nel 2003, abbiamo rinnovato il dono che Buonarroti fece al Papa inviando le prime bottiglie a Benedetto XVI.

Ma Nittardi non è solo vino…
No anche se è la nostra occupazione prioritaria poiché oggi noi produciamo 90mila bottiglie di vino di cui la metà di Chianti Classico nelle due etichette Casanuova di Nittardi e Nittardi Riserva. Fra tre anni la produzione totale arriverà a 150mila bottiglie incrementando il vino IGT Maremma Toscana. Abbiamo poi l’olio extravergine Oliva di Nittardi, di cui ne produciamo 3mila500 bottiglie e la grappa di Nittardi che viene distillata in Trentino Alto Adige ed una chicca per intenditori di cui ne produciamo solo 400mila bottiglie.

C’è anche la voce hospitality.
Abbiamo due strutture dedicate per un totale di 19 posti letto. C’è Casa Nuova che è una costruzione risalente al ‘300 dove abbiamo ricavato 3 appartamenti e la Casa Padronale del ‘900 dove ci sono due appartamenti.

Alessandra Iannello