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Murakami a Milano

Murakami a Milano

La mostra della settimana
Estate fa rima con Giappone alla Deodato Arte.

La galleria di Milano in via Santa Marta 6 ospita dal 29 giugno al 30 settembre 2016 una mostra che mette sotto i riflettori i capolavori di Takashi Murakami, definito dal Time come il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea.

L’esposizione “Takashi Murakami: un Otaku Superdeep”, a cura di Christian Gancitano, raccoglie oltre 30 opere dell’artista, litografie e stampe a tecnica mista, accanto a cui troveranno spazio le ultime creazioni della nuova generazione di artisti giapponesi: Tomoko Nagao – attualmente in mostra al Victoria&Albert Museum di Londra con la mostra “Botticelli Reimagined” -, Hiroyuki Takahashi, Hikari Shimoda e Hitomi Maehashi.

“Il percorso espositivo comprende stampe, litografie, arte riproducibile del grande maestro Sensei del Superflat, estetica che dopo il terremoto e lo tsunami del Nord del Giappone del 2011, ha preso il nome di Superdeep – spiega Christian Gancitano, curatore indipendente nipponista. – E’ una corrente che si pone come una risposta alla catastrofe e in generale ai temi dell’umanità, quali il progresso in relazione all’ambiente. Temi questi che assumono una visione salvifica e spirituale, così da trasformare il concetto di Superflat in qualcosa di più profondo. Deep, appunto. Conseguenza di uno shock che ha cambiato per sempre il rapporto dei giapponesi con la natura, l’economia e la società contemporanea e quindi il ruolo dell’arte e dell’artista stesso. Fatto questo che si lega coerentemente alle stampe del periodo Edo ‘Ukiyo-e’ e le più raffinate tecniche di stampa. Una poetica e una cifra stilistica inconfondibili che per me e per molti artisti, operatori culturali e appassionati d’arte cresciuti tra la fine degli anni ’70 e negli anni ’80 rappresenta un punto di riferimento dell’arte e della cultura Pop internazionale”.

La rassegna darà occasione ai visitatori di immergersi nella più recente produzione di Murakami. L’Estetica Superdeep introdotta da Murakami miscelando i caratteri tipici dell’arte giapponese tradizionale, l’immaginario feticista (specialmente della sub-cultura degli Otaku -おたく/オタク- termine giapponese nel quale Murakami si identifica e che indica dagli anni ‘80 collezionisti maniacali e conoscitori profondi di manga, anime e gadget di ogni genere, fino ad avere alcune torri e intere vie dedicate nel famoso quartiere di Akihabara a Tokyo) e consumistico della società di massa, condito di cultura e subcultura giapponese, dove anime e manga giocano un ruolo predominante, è il fondamento della nuova generazione di giovani artisti del Sol Levante, di cui l’affermato Murakami può dirsi capostipite e padre spirituale.

All’inaugurazione di mercoledì il curatore Christian Gancitano introdurrà la mostra con un breve focus sulle sub-culture giapponesi, gli Otaku e il grande ritorno dell’arte Pop giapponese ad opera di Takashi Murakami e la sua innovativa factory Kaikai Kiki.

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