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Milano Moda Uomo: i primi giorni di sfilate e presentazioni

Capi ispirati al lavoro, ad un moderno gentleman e all’arte sulle passerelle

È cominciata sabato la rassegna di Milano Moda Uomo, con sfilate e presentazioni delle collezioni autunno-inverno 2008-2009.

Lars Nilsson ha debuttato da Ferré dando inizio a una nuova era del brand con una collezione meno sontuosa ma che tiene ben presente la percezione del marchio, con spalle decostruite e pantaloni asciutti oppure strutturate e geometriche ma accostate a calzoni morbidi per un lusso che si fa discreto.

La coppia sfila in passerella per Emporio Armani con bianchi e neri grafici, grigio, blazer con colli giganti, sciarpe-gilet, pantaloni morbidi.
Tradizione e mondo virtuale per Prada che vede un inverno senza cappotti, mentre Bottega Veneta rivolge la propria attenzione alla divisa da lavoro. L’abbigliamento formale è preciso e netto, con uno stile napoletano nella sua fluidità ma al contempo altamente stilizzato, l’abbigliamento sportivo si ispira ai capi da lavoro, con tagli ampi ma squadrati, con la pelle che occupa un posto centrale.

Stessa ispirazione per Frankie Morello con una sfilata ambientata in un cantiere edile, per una collezione che guarda al look operaio, con piumini dalle tinte appariscenti, velluti e dettagli da montagna. I tagli classici si uniscono a accessori avventurosi fatti di macchie fluo e numerose tasche. I colori vanno dal nero al fuxia, dal marrone al verde, dal bordeaux alle infinite tonalità del grigio.

La Sicilia è protagonista da Dolce & Gabbana, con coppole, montoni, giacche di tweed, maglioncioni tricottati a mano, con capi dalle linee morbide e dall’aspetto tradizionale. Guarda ai valori del passato Versace, che vantava tra il pubblico Beyoncè e Jay-Z, con un lusso elegante dedicato ad un giovane gentleman, mentre Byblos, si ispira ai favolosi anni Settanta coniugando lo spirito libero con una vena sportiva hi-tech, al tailoring più contemporaneo e sofisticato.

Antonio Marras dedica la sua linea a Piero Manzoni, Christopher Baily per Burberry ha guardato ai quadri di L.S. Lowry, l’artista di Manchester che dipingeva i matchstick man, uomini magri nei paesaggi industriali del Nord Inghilterra, mentre Costume National ha lavorato sui grandi classici del guardaroba ma con un tocco di libertà. Burberry ha presentato anche la linea di valigeria all’insegna del lusso più estremo, con pelli pregiate, struzzo e coccodrillo. Dodici i modelli morbidi, attrezzati ed estensibili in tre varianti cromatiche.

Gentucca Bini per Romeo Gigli ha immaginato una collezione intima e giocosa, che si fonda su due principi apparentemente opposti: stabilità  e cambiamento.  Il senso di libertà è dato dall’ampiezza dei volumi, dal senso di comodità e dalla ricchezza dei dettagli che raccontano di spontaneità e divertimento nella costruzione del proprio guardaroba, prendendo però le distanze da qualsiasi manierismo o leziosità. L’elemento più rappresentativo è il kimono, lungo e sensuale come una veste da camera, in tessuto prezioso doppiato. Si alternano in un rincorrersi di nuance, il beige e i marroni, i verdi dalle diverse intensità, i bordeaux e i rossi misti ai grigi e al nero. Cashmere, lane, panno, velluto e gli altri tessuti si uniscono a tagli sartoriali per capi classici dai dettagli unici.

Ispirazioni tra glam dark late ’70 ed esplosione della scena musicale nella Londra anni ’80 per Gaetano Navarra, con una linea che mostra i tocchi punk e la creativa casualità dello streetwear di quegli anni, mescolati a un gusto new romantic.  Tutto all’insegna del contrasto, di una libertà quasi anarchica, ribelle. Contraddizione di materie, tagli, accessori e proporzioni, una tavolozza intrisa di nero, caki, taupe, di beiges, giaccio e piombo, di densi vinosi bordeaux, sferzata d’un tratto da tracce di colori vividi e intensi.

Malo reinventa il concetto di “Smoking Jacket”. Forme morbide si accostano a silhouettes immediate, lineari negli eleganti pantaloni e le camicie con plissés o rouches
rigorosamente in maglia. Fay guarda al mondo dei reporter e dei viaggiatori con Devon, il capo icona della linea, in tela strong lavata e dalla costruzione tipicamente militare, con dettagli in pelle, cappuccio bordato in pelliccia e gilet staccabile.

Nel nuovo showroom di Milano  – 1.200 metri quadrati in Via Manzoni 37 – Ermanno Scervino ha presentato una collezione fatta di leggerezza sartoriale, colori sobri, lavorazioni tecnologiche.

Al manager e all’uomo di classe dall’immagine solida si ispira Roberto Biagini, con una linea fatta di tessuti dai galles ricercati, gessati di sobria eleganza nei colori dei grigi, chiari e scuri, ai neri chic, ai marroni affiancati ai pervinca ai rossi e beige oro. Le camice aderiscono al corpo.