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Milano Moda Donna: femminilità e contaminazione

Autunno inverno 2008-2009

Tocchi di arancione, fiocchi, cravatte in pailettes, frange, maniche ampie, abiti a vita alta, sguardi al guardaroba maschile, richiami agli anni ’60, per le collezioni autunno-inverno 2008-2009 presentate nelle prime due giornate di Milano Moda Donna.

Si è cominciato con l’anteprima nella serata di venerdì della presentazione di Star Chic di Simona Ventura a cui hanno partecipato Ana Laura Ribas, Cristiano Malgioiglio, DJ Francesco e Luisa Corna. Si tratta di una linea di tute perfetta da indossare durante lo shopping, un viaggio in barca, in aereo, in famiglia, per un cocktail, nelle Spa, in piscina, facendo sport ed arte: si adatta perfettamente ad ogni occasione. In particolare, la tuta stiletto è la prima con pantaloni lunghi e affusolati, calibrati per essere indossati col tacco 12 di sandali-gioiello e sfavillanti cavigliere. Un nuovo look adatto al red carpet e complice del boom dello stiletto stretching: la ginnastica coi tacchi a spillo che furoreggia tra le celebrities negli Stati Uniti.

La prima a scendere in passerella è la donna di Elena Mirò, con colori accesi – ciclamino, iris e verdi – e lampi fluo, prepotentemente pop. Modello femminile di riferimento è Deborah Harry, ex leader dei Blondie, indimenticata regina del cool. Così le maglie in angora, iper colorate e oversize, sono accoppiate a pantaloni neri, morbidi, dal taglio maschile. Una severità formale, virata in glam dall’uso di tessuti laminati, spalmati nero. E proprio su questi incontri e contrasti gioca la collezione, compiendo continue e gioiose incursioni nel guardaroba maschile con cravatte e bretelle tempestate di strass, omaggio al David Bowie di Ziggy Stardust.

Applausi a scena aperta per Roberta Scarpa. Nel parterre Isabella Ferrari, Elena Santarelli, Enrico Ruggeri, Andrea Mirò ed Elisabetta Rocchetti hanno ammirato una collezione che quest’anno ha preso spunto dal mosaico traducendo le tessere in punti, stampe, ricami e applicazioni di gomma. Un’eleganza femminile e sensuale con linee diritte e slanciate o drappeggi alteri, una tensione rigorosa che sboccia in colli a corolla, si addolcisce in velluti languidi, sciogliendosi in una cascata di metalli liquidi grange e nastri. Sontuoso oro per gli abiti da sera, coralli, verdi e blu, grigio e nero su tessuti e materiali nobili come seta, organza, rasi e jersey di seta.

Si ispira a Sabrina Rocco Barocco: in ricordo degli anni ’60 ecco cappotti e mantelle corti al ginocchio con spalle scese e maniche a tre quarti per giocare con guanti lunghi in pelle stretch. Il tailleur viene riproposto con gonne corte e gonfie segnate da cinture bustier in bianco e nero con sprazzi di rosso, rosa e viola. La vestibilità è garantita da tubini in jersey di seta e lana in alternativa a salopette con gonne a palloncino.

Alle dive anni ’50 guarda Valeria Marini con Seduzioni Diamonds con abiti dal punto vita ben definito, le scollature importanti, la morbidezza delle curve fondamentali. Raso, chiffon, taffetà, ricami e pizzi sono esaltati da colori, forme, sensazioni avvolgenti sulla pelle. Sparsi ovunque rose e petali.

Come sempre, l’allegria e i colori la fanno da padrone da Agatha Ruiz de la Prada, che richiama gli anni ’60 con abitini corti, realizzati nelle tonalità del rosso intenso, verde acido e lavanda. Utilizzando materiali tradizionali e naturali come la lana o il cotone, i toni caldi si uniscono ad altri più freddi donando a capi d’abbigliamento essenziali come magliette, pantaloni, gonne, vestiti, giacche e cappotti la singolare e caratteristica impronta della stilista. Divertenti e, come sempre, personalissime sono le stampe a cuori, fiori e stelle. Accurato è lo studio dei volumi, ispirati a giochi di costruzioni, specialmente nelle forme a palloncino, nelle maniche, nei corpetti e nelle gonne. Originali abiti da sera dal taglio asimmetrico.

La top model Eva Riccobono, presente nel parterre della sfilata Francesco Scognamiglio, ha potuto ammirare le creazioni dell’amico stilista, che guarda agli anni di passaggio tra gli anni ’60 e ’70 per cogliere spunti, sperimentare e accostare stili alternativi.
Focus sull’ostentazione raffinata, sulla forza erotica in tutte le varianti che traspare su abiti, pantaloni e camicie dai chiari riferimenti simil-fetish. Il lattice è l’elemento-dettaglio per l’abito “second-skin” interamente ricamato di cristalli. Tema portante il fiocco, slim o maxi size come conduttore unico della collezione al quale si abbinano abiti di panno e seta martellata. Costruzioni di pelliccia nei bomber realizzati in nylon e seta foderati all’interno di volpe pregiata. Ma anche rivisitazione ancora della pelliccia con le volpi bianche o color glicine,  dell’artico. Incanto per gli abiti da sera in shantung glicine protetti da corazze di cristalli e ametiste.

Alla donna bambola dell’avanguardia inglese fine anni 60 guarda Sonia Fortuna con super mini, maxi cappotti, in lana cotta con polsi di volpe, pantaloni a zampa simbolo della contestazione. Dolly baloon dal bon ton conformista, maglieria a fiori jacquard, romantiche camicie e bluse di chiffon invisibile con fiocchi al collo e sui polsi. Costruzioni geometriche nelle scollature e nelle T-shirt di paillette.

Il filo rosso della rivoluzione ispira la ricerca della stilista Thes Tziveli per Thes&Thes per donare massima libertà alle pellicce.

L’eccentricità anni ’30 e il raffinato rigore anni ’40 convivono, sulla passerella di Gaetano Navarra, con moderni abiti-scultura, barocchi e surreali, per una moda innovativa e romantica. Le silhouettes nascono dalla ricerca sulla figura, con infinite declinazioni, proiettando antiche geometrie e liberando volumi e dimensioni. La collezione nei toni del piombo, del noce, del nero e del bianco si amplia ulteriormente nelle nuaces del grigio chiaro per le stampe animalier.

Fuxia, corallo, grigio per Clips che gioca su stampati cromo-geometrici impreziositi da ricami ispirati alla Secessione viennese su sete, jersey e velour di lana. Gonne allungate come matite e pantaloni ampi al fondo sottolineano la nuova silhouette. Grandi bordi di volpe decorano bluse dalle ampissime maniche e filiformi cardigan reinterpretando e rievocando accenni anni 70. La sera culmina negli abiti scivolati sbiechi e lunghissimi in animal print o in satin ambra che rievocano gli anni 30.

Forme pulite, silhouettes ben definite, geometria nei dettagli per Emporio Armani. Il design della modernità diventa il filo conduttore della collezione nella linea, nelle proporzioni, nei materiali. Le gonne si allungano all’altezza del ginocchio sulle gambe nude o velate. Le giacche segnano la vita e si allargano al fondo con un movimento svasato e generoso, ma sempre con spalle anatomiche, leggermente insellate. I pantaloni possono avere dimensioni diverse ma sempre con aplomb maschile. Nuove proporzioni e un gusto sicuro per il tocco eccentrico si estremizzano nella donna-specchio, che dona alla sera lo splendore tutto metropolitano di abiti ricoperti da piatte pastiglie lucidissime.

Bella e impegnata la donna Enrico Coveri con un guardaroba impostato classicamente con tailleutr pantaloni a vita alta e giacche con impunture a vista.
Note orientali, oro e trasparenze per la donna Derercuny femminile e romantica, eleganza e stile retrò per Lorenzo Riva, freschezza e allegria per Just Cavalli che propone una moderna Twiggy, mentre Missoni mostra una collezione articolata con mantelle, stole di pelliccia, pullover asimmetrici, inserti di materiali diversi.

Moda e charity per il blindatissimo evento di HOLLYWOOD Milano, con ospite d’onore Elisabetta Canalis, che è salita in passerella a chiusura della sfilata. Capo icona il piumino con inserti di pelle.

Momento clou della serata, la comicità del duo Ale E Franz, singolari banditori dell’asta benefica a favore delle associazioni “Aldo Perini” – progetto charity con l’obiettivo di sostegno per gli ammalati di Sclerosi Laterale Amiotrofica – e “Sofia”, l’organizzazione senza finalità di lucro con l’obbiettivo di aiutare i bambini affetti da patologie epatiche ed intestinali gravi e invalidanti.