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Locman: intervista a Marco Mantovani

Locman: intervista a Marco Mantovani

“Qualità ed eccellenza in ogni nostro orologio”

Locman è da anni una realtà di spicco tutta italiana nel campo dell’orologeria. Un’azienda con una forte impronta familiare, una sede “insolita” all’Isola d’Elba e una storia tutta particolare: un passato fatto di pelle, un presente fatto di titanio e un futuro da scoprire. La racconta a Luxgallery l’amministratore delegato del gruppo, Marco Mantovani.

Come è nata Locman?
Siamo nel settore da 25 anni e il marchio Locman esiste da 23 anni. Siamo la classica avventura italiana di chi è partito con tanta buona volontà, oltretutto in un settore nuovo, perché venivamo dalla pelletteria. Siamo nati come produttori di articoli in pelle, tra i quali c’era anche un cinturino per orologio in cui avevamo molta fiducia; lo abbiamo proposto ad alcuni marchi svizzeri ed è stato accolto con entusiasmo: da lì, la collaborazione con quei marchi si è evoluta anche in una collaborazione sul design degli orologi, un campo che ci ha appassionati fin da subito.

E così siete diventati designer di orologi…
In quel momento abbiamo sentitio la voglia di avere un marchio nostro e abbiamo creato il marchio Locman, che all’inizio era Locman Design; poi da Locman Design, su prodotti disegnati per altri, siamo diventati Locman, produzione in private label per marchi svizzeri. Producevamo e montavamo per altri finché, quando la Cina è diventata il volano di lavoro per i grandi marchi elvetici, invece di impaurirci abbiamo pensato che fosse l’occasione per utilizzare la nostra manodopera e puntare definitivamente sul marchio nostro, partendo dal made in Italy. Abbiamo raccolto la sfida dando una scossa al mercato, perché l’approccio italiano all’orologeria è più vivo, più pieno di energia, basato su estetica  e qualità tecnica e meno legato alla complicazione meccanica tipica della Svizzera.

Ovvero?
Abbiamo una nostra nicchia di mercato fatta di gente che ama l’innovazione tecnica e siamo specializzati nell’uso di materiali molto avanzati, come titanio e carbonio, ma non abbiamo una elaborazione della meccanica per fare movimenti complessi. Questa è la nostra mission, indirizzata a un pubblico internazionale, raffinato, che comprende la qualità della marca e la garanzia del prodotto made in Italy ma, allo stesso tempo, vuole pagare un prezzo che deve essere sempre ragionevole: il nostro rapporto qualità prezzo è ottimo, con un brand conosciuto e che sostiene la qualità e l’eccellenza del prodotto, sulle quali siamo davvero fissati.

Cosa comporta per la vostra azienda questa “fissazione”?
Per esempio il fatto di aver creato una nostra scuola di orologeria in cui insegniamo il dettaglio della perfezione. Abbiamo una qualità media sul prodotto riconosciuta come eccellente da tutto il mercato e questo, per un marchio italiano, è molto significativo.

La vostra è una scuola orologiera di eccellenza…
In Italia esiste un background di ottimi orologiai e tecnici manifatturieri, però non c’è tanta manifattura qualificata e aggiornata. Da quando si è un po’ chiuso il mercato, l’orologeria ha continuato a evoluversi e il vecchio orologiaio, che lavorava con certi sistemi, oggi è superato. Per un’azienda come la nostra, che ha bisogno continuo di orologiai non solo internamente ma anche esternamente, come centri assistenza, è necessario formare tecnici preparati e spesso, in questo modo, formiamo anche i nostri clienti. In questo abbiamo la fortuna di lavorare con un grandissimo professionista come il professor Maletta, che ha istruito i nostri tecnici e continua a istruirli, facendoli innamorare del lavoro. Inoltre, produciamo e commercializziamo macchinari per l’orologeria che vendiamo anche alle persone che escono dalla nostra scuola.

Quanto sente legato il brand al nome della sua famiglia?
La nostra è un’azienda che ha una forte dose di familiarità. La maggioranza delle quote appartiene alla mia famiglia e in azienda, oltre a me, lavorano mia sorella, mia moglie, mio cognato, mio cugino. Le altre persone sono scelte, se non per legame familiare, per le loro competenze tecniche e manageriali ma soprattutto per la sintonia sul mood e sulla passione per il lavoro che ci unisce. Mettiamo l’uomo al centro. La nostra azienda è fatta soprattutto di persone: il gruppo è l’azienda, che sta bene se sta bene il gruppo. Al contrario dei grandi marchi che operano nel nostro settore, che sono di fatto dei gruppi finanzniari. In Italia esistono una competenza e una passione straordinarie per l’orologeria e penso che qui da noi ci siano alcune delle migliori professionalità attualmente sul mercato; persone che, nei grossi gruppi, rischierebbero di sentirsi solo uno dei tanti.

Perché l’Elba?
La nostra “strana” sede all’Elba è sempre stata una grandissima fonte di ispirazione. All’Elba sono nato ed è un punto in cui c’è la distanza giusta dal mondo per osservarlo in modo critico: si è nel “quadro” ma lo si riesce a guardare in modo distaccato e si riesce a sentire forse un attimo prima che altrove qual è il prodotto giusto per il mercato in un determinato momento. Non a caso, questo ruolo di trend setter ci è sempre stato riconosciuto.

Qual è il profilo del cliente Locman?
Siamo un’azienda italiana, conosciuta da una nicchia di clienti internazionali di target medio-alto nonostante il prezzo degli orologi non sia così alto. Il nostro obiettivo è quello di allargare un po’ di più questa fascia di clienti, che è molto attenta a ciò che fa tendenza, a quello che succede sui mercati del mondo e che ama, anche spendendo una cifra ragionevole, avere qualcosa di non massificato, un marchio che dà una sua immagine di eccellenza. Il nostro cliente si autogratifica con un prodotto di grande personalità.

Avete pensato, o pensate, di spostarvi in maniera permanente verso l’alto di gamma?
No, non lo vogliamo fare perché non è il nostro mercato. Produciamo anche orologi che hanno prezzi elevati, perché sono decorati con diamanti di taglio importante o sono in oro 18 carati, ma non dobbiamo stare assolutamente lì: la nostra concezione di eccellenza non riguarda il prezzo ma il prodotto e la filosofia che gli sta dietro. Un prodotto eccellente da 700 euro sta benissimo a fianco di un prodotto eccellente da 3-4mila euro e il nostro orologio più costoso non supera i 5-6mila euro, al di là dei pezzi che produciamo su ordinazione per personaggi famosi che ce li chiedono. Ma sono pezzi unici.

Marco Mantovani nel privato: interessi, passioni, sogni.
Sono un amante della natura, sono un esteta e amo la bellezza della natura. Ho la fortuna di vivere all’Elba, una cosa che mi completa e mi dà moltissimo: ho il mare, la montagna, sto nel cuore della Toscana dove la bellezza è di casa e dove viene più facile fare prodotti legati alla bellezza. Sono una persona molto semplice, amo la mia famiglia, il mio lavoro, la natura e tutto quello che mi dà: la barca a vela, le immersioni, la pesca, la caccia, il trekking, tutte cose che pratico abitualmente. Ho cani e cavalli.

E il tempo per dedicarsi a tutto questo?
Il fatto di abitare all’Elba e di non perdere ore in auto come accade nelle città, mi dà anche il tempo per fare queste cose e stare vicino alla mia famiglia.

A proposito, che orologio ha al polso?
Oggi il nostro Stealth, quello che abbiamo appena lanciato.

E quanti orologi possiede?
Uno per ogni collezione che abbiamo creato, in qualche caso anche due per collezione. Amo gli orologi, amo cambiarli a seconda del momento della giornata.

Solo Locman?
Solo Locman. Amo i miei orologi, sono io il mio primo cliente.

Davide Passoni