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Intervista a Tilli Antonelli

Intervista a Tilli Antonelli

Parla il presidente di Wider
Prestazioni di rilievo, bassi consumi, lay out originali, soluzioni innovative: è questo che caratterizza gli open day-cruiser del cantiere Wider, di cui vi abbiamo parlato più volte. Primo yacht di lusso del cantiere è il 42, che si pone come primo esempio di una nuova categoria, il Wider Cockpit. Da poco è stato presentato il progetto del 150, maxi yacht caratterizzato da eccellenti prestazioni in termini di consumi ridotti, design, trasformabilità degli ambienti e velocità.

L’azienda è nata dall’esperienza di Tilli Antonelli, ex presidente di Pershing: “Wider è una nuova avventura scaturita dalla voglia di fare imbarcazioni con un carattere ben preciso, diverse da quelle che ci sono sul mercato, come è accaduto anche durante la mia esperienza a Pershing. È una prova per me stesso, per potermi confrontare ancora col mercato e col mondo della nautica”.

Luxgallery ha chiesto a Tilli Antonelli di parlare della sua nuova sfida.

Quali sono i plus del Wider 42?
Si tratta di un’imbarcazione con costruzione leggera e propulsione meno invasiva ed esuberante rispetto a quello che si vede sul mercato, con performance ottime e consumo contenuto. Lo yacht si allarga sia a livello del ponte sia della superficie del mare, acquisendo una stabilità incredibile per un modello di queste dimensioni. Gli spazi sono superiori alla norma con un comfort impensabile prima. Dal punto di vista tecnico, abbiamo puntato sulla riduzione del peso dello scafo e sul minor consumo di energia: abbiamo usato la fibra di carbonio e l’allumino e sistemi sofisticati di elettronica. Ecco, ad esempio, il volante multiunzione: al centro ha uno schermo touchscreen che monitora tutte le funzioni della barca. Abbiamo anche pensato a un sistema di back up di riserva.

Per che tipo di armatore sono creati i Wider?
Abbiamo ideato una barca agile, facile da usare e manovrare, con caratteristiche per un mercato specifico: i proprietari di maxi e mega yacht che vogliono uno spazio indipendente senza ospiti o equipaggio e gestibile con bassi consumi.

In quali mercati ha riscosso più successo?
Visto il periodo di crisi, il Mediterraneo è risultato meno ricettivo di altri mercati. La Costa Azzurra è un mercato di riferimento accanto a Sud America e Stati Uniti.

Quali sono i vostri progetti futuri?
Stiamo studiando due modelli molto diversi tra loro: una barca simile al 42 ma più piccola, di 33 piedi, e il 150, presentato al Monaco Yacht Show 2011. Ad accomunare i due yacht è l’esclusività: permettono all’armatore di non avere la barca che hanno tutti. Il 150 si distingue grazie alle stesse caratteristiche del 42: performance, bassi consumi, autonomia. È in composito quando di solito le imbarcazioni di queste dimensioni sono in alluminio o di acciaio. Questo, accanto al sistema di propulsione diesel-elettrico che alimenta tutte le utenze della barca, porta al risparmio dei consumi. Con questo progetto, dotato di una spiaggia a poppa a livello del mare vogliamo riavvicinare l’armatore a questo elemento.

Quale sarà, secondo lei, la nautica del futuro?
Sarà attenta a questi parametri: consumi bassi, grandi spazi ed autonomia.

Cosa la affascina di più della vita in mare?
Il mare è un elemento fantastico per chi lo frequenta, lo rispetta e lo teme. È buono: dà senso della libertà e emozioni a costo zero, anche a chi non è un navigatore esperto. Si dovrebbe fare qualcosa per poterlo sfruttare al meglio e in maniera diversa: ora è trattato come una pattumiera.

E le vacanze? Al mare o in montagna?
In mare e in barca. Mi segue l’intera famiglia. A bordo ognuno ha qualcosa da fare e una sua responsabilità. Il disordine è naufragio: in mare ci vuole rigore dettato dal buon senso se si vogliono evitare i problemi.

www.wider-yachts.com/

Caterina Varpi