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Intervista a Giovanni Flury

Intervista a Giovanni Flury

CEO Julius Baer Ticino e ItaliaIl polo è un gioco completo, uno stile di vita completo. In campo è strategia, gioco di squadra; è simbiosi tra uomo e cavallo, affiatamento tra i membri di un team. E‘ il desiderio di spingersi ai propri limiti, di dare il massimo per la pura soddisfazione che porta la vittoria. Sono proprio questa intensità e questa forte emotività, unite a velocità ed a scenari mozzafiato, che catturano anche coloro che partecipano solo da bordo campo e che in breve tempo si trovano a fare parte di questa famiglia del polo a tutti gli effetti.

Così è stato per Giovanni Flury, CEO Julius Baer Ticino e Italia. Avvicinatosi al polo per via del coinvolgimento di Julius Baer in questo mondo, ne è rapidamente rimasto affascinato. Una passione, la sua, nata a bordo campo ma non per questo meno coivolgente.

Perché il polo per Julius Baer?
Oltre all’alto livello di performance, il know-how e la chiara visione necessaria in campo, che si riflettono anche nelle nostre attività, il polo incarna i valori di tradizione, fiducia e spirito di squadra su cui, da 120 anni, Julius Baer fonda il suo lavoro ed il suo successo.

Da quanto tempo Julius Baer è coinvolto con questo mondo?
Ci siamo avvicinati a questo mondo nel 2007. Oggi questo sport rappresenta il fulcro della strategia di sponsorizzazioni del Gruppo Julius Baer ed il nostro marchio è associato a prestigiosi tornei quali il St. Moritz Polo World Cup on Snow, il Cortina Winter Polo Gold Cup, il Cartier International Dubai Polo Challenge, l’Audi Polo Awards a Londra, il Polo Swiss Championship 2010 a Berna, Julius Baer Junior Polo British Championship, il Julius Baer Argentina Snow Polo Cup a Chapelco e WPT Polo Party al Palermo Open.

Com’é incominciato il vostro coinvolgimento con questo sport?
Il nostro coinvolgimento nel polo è cominciato di pari passi al nostro posizionamento come global player nel private banking internazionale. Proprio nel 2007 infatti, si è deciso di aumentare la nostra presenza mondiale con l’apertura di molte sedi all’estero – un momento importantissimo della storia del Gruppo – ed ecco allora che il polo, praticato in tutto il mondo e ad altissimi livelli d’eccellenza, si è rivelato un veicolo perfetto per consolidare l’immagine di questo nostro cambiamento.

Come definirebbe il gioco del polo?
E’ un gioco antico, legato a nobili origini ma al contempo è moderno nel suo modo di concepire l’agonismo che si traduce in un grande impegno ed in una grande passione.

E come definirebbe il “polo lifestyle”.
E’ uno stile di vita sobrio, elegante, con un grande rispetto per gli animali ed una grande voglia di stare a contatto con la natura.

Cosa più affascina di questo sport.
La grande tecnica, l’incredibile spettacolarità e la simbiosi tra uomo e cavallo.

Cosa più affascina di questo mondo?
Sicuramente il glamour e l’eleganza, uniti all’esclusività. E’ un mondo privo di esteriorità e formalismo.

Si dice che il polo sia una metafora per la vita; è d’accordo?
Si, in parte è vero: nel polo, come nella vita, è importante essere leali, valutare se stessi obiettivamente ed ambire a dare il massimo, sia per sé stessi che per la squadra. E’ un gioco che trasmette valori importanti quale lo spirito di collaborazione ed, appunto, la lealtà. Arrivo addirittura a dire che prima di tutto è una disciplina di vita.

Cos’è del gioco che emoziona lo spettatore?
Indubbiamente la velocità – i cavalli raggiungono, a volte anche a 70 km/h! – e l’azione; e poi, la grande tecnica e precisione nel colpire la palla. Il polo non annoia mai; tiene lo spettatore “incollato” al terreno di gioco.

Che sensazioni da assistere ad una partita di polo?
Anche da bordo campo ci si sente partecipi. Si percepiscono lo sforzo dei cavalli, l’agonismo dei giocatori e questo regala una carica incredibile di adrenalina.

Secondo lei, quali sono le maggiori difficoltà di questo gioco?
Probabilmente la maggiore difficoltà è quella di mantenere il gioco sicuro, privo di incidenti sia per i cavalli che per i giocatori. I contatti che avvengono in campo vanno calcolati ed il tutto va fatto nel pieno rispetto dell’animale, sempre.

Ha mai pensato di provare a giocare?
No, per ora vedo un mio coinvolgimento solo da bordo campo, ma non per questo è un coinvolgimento meno passionale!

Allegra Nasi