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Festival di Venezia 2013, tocca a Scarlett Johansson

Festival di Venezia 2013, tocca a Scarlett Johansson

Settimo giorno in Laguna

Il settimo giorno del Festival del Cinema di Venezia 2013 ha avuto un’unica e radiosa regina: Scarlett Johansson.

L’attrice statunitense, in Laguna con il film in concorso “Under the skin” di Jonathan Glazer (ispirato all’omonimo romanzo di Michel Faber), ha incantato tutti i presenti e attirato senza sosta i flash dei paparazzi.

La pellicola del regista inglese, in cui Scarlett interpreta un’aliena misteriosa e intrigante che viaggia attraverso la Scozia per catturare prede umane sfruttando la sua vorace sensualità, invece, non è stata altrettanto acclamata: durante la proiezione stampa, infatti, è stata accolta da numerosi fischi e pochi timidi applausi.

Scarlett ha lasciato tutti senza fiato sul red carpet del Palazzo del Cinema, mostrando le sue celebri curve conturbanti fasciate in un abito nero di Versace con corpetto aderente e un leggero drappeggio. Il suo florido decoltè è stato illuminato da una splendida collana di alta gioielleria di Bulgari.

Nel pomeriggio, per il photocall, invece, la musa di Woody Allen aveva scelto un look semplice e chic, con un top a strisce della collezione Resort 2014 di Sonia Rykiel, pantaloni neri di raso a vita alta griffati Roland Mouret e scarpe Roger Vivier.

In gara per il Leone d’oro anche Amos Gitai con “Ana Arabia”, film girato in un unico piano sequenza in formato 1: 25 di ben 81 minuti che racconta attraverso gli occhi della giovane giornalista Yael (Yuval Scharf), la vita di una piccola comunità di reietti, ebrei e arabi, che vivono insieme in un angolo dimenticato da tutti al “confine” fra Jaffa e Bat Yam, in Israele.

Il regista israeliano, apprezzato nella sua carriera per film come Kippur, Terra Promessa, Free Zone e Carmel, ha poi ricevuto il Premio Bresson, riconoscimento attribuitogli dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo, ormai giunto alla quattordicesima edizione. Il premio (un’opera intitolata Hpe e realizzata dallo scultore e orafo Andrea Cagnetti, in arte Akelo) viene assegnato al regista che abbia dato una testimonianza significativa del difficile cammino verso la ricerca del significato spirituale della vita.

“Sono molto emozionato e grato. Questo riconoscimento è un omaggio alle idee, che per quanto riguarda il mio percorso si sono costruite sul campo, attraverso la conoscenza delle persone”, ha detto Gitai, che ha ricevuto il premio dal Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Monsignore Claudio Maria Celli.

Fuori Concorso, invece, è stata la volta di Kim ki duk, che torna a Venezia un anno dopo la vittoria del Leone d’Oro  con “Pietas”.

Il regista coreano riporta  al festival un’altra tragedia familiare censurata nel suo Paese: nello scandaloso e crudo “Moebius”, una donna consumata dall’odio nei confronti del marito per le sue continue infedeltà, vuole vendicarsi di lui ma finisce per infliggere un colpo fatale al figlio e poi scompare sopraffatta dal senso di colpa.

Nella gallery le foto più belle del settimo giorno di Venezia 70, da Elisa Sednaoui glamour in Stella McCartney, fino a Vanessa Hessler e Elisabetta Grecoraci splendide in Terrazza Maserati.