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Festival di Venezia 2013, applausi per il Sacro Gra

Festival di Venezia 2013, applausi per il Sacro Gra

Nono giorno in Laguna

Dopo Emma Dante e Gianni Amelio, è toccato a Gianfranco Rosi tenere alto il nome del cinema italiano al Festival di Venezia 2013.

Durante il nono giorno della kermesse, infatti, è stata presentata la sua ultima fatica, “Sacro Gra”, documentario girato per due anni su un mini-van, incentrato su una serie di storie che si svolgono all’interno e nelle immediate vicinanze del Grande Raccordo Anulare, 70 chilometri di superstrada che circonda Roma.

Il terzo lungometraggio in concorso per l’Italia in questa 70esima edizione del Festival, dopo Via Castellana Bandiera”, e “L’Intrepido”, ha conquistato la platea alla prima stampa.

Stesso riscontro anche alla proiezione pubblica: standing ovation di quasi 10 minuti, con i protagonisti della pellicola che hanno omaggiato il regista gridando il suo nome in un coro da stadio.

Tanti i personaggi raccontati magistralmente da Rosi: dagli infermieri che prestano soccorso sul Raccordo di notte e di giorno, fino a un principe moderno con il sigaro in bocca nel suo castello trash, passando per un pescatore di anguille che vive su una zattera all’ombra di un cavalcavia sul fiume Tevere.

Lontano dai luoghi canonici della Città Eterna, il Grande Raccordo Anulare si trasforma così in una sorta di collettore di storie a margine di un universo in divenire, dal cui sfondo emergono personaggi altrimenti invisibili.

Nato da un’idea del paesaggista-urbanista Nicolò Bassetti, e ispirato dal saggio di Renato Nicolini “La macchina celibe”, “Sacro Gra” sarà distribuito da Officine Ubu dal 26 settembre.

Tanti buuu e pochi applausi per l’altro film in concorso, “La jalousie” di Philippe Garrel; tutto in bianco e nero, racconta la storia d’amore tra i due protagonisti, interpretati dal figlio del regista Louis, e la bellissima Anne Mouglalis.