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Eccellenze pugliesi per fashion junior

Eccellenze pugliesi per fashion junior

Intervista a Alberto DalenaPer produrre abbigliamento bambino non ci si può improvvisare.

Se poi si fa la scelta di lavorare in licenza per i più importanti marchi della moda adulto, allora la professionalità diventa una caratteristica imprescindibile. Caratteristica che Gi. Mel può vantare forte di oltre quarant’anni di esperienza nel vestire bambine e bambini e della sicurezza della propria produzione da sempre made in Italy, anzi…made in Puglia.

“I miei suoceri – ricorda Alberto Dalena, direttore generale dell’aziendafondarono questa azienda oltre 40 anni fa. Producevano in marchio proprio le linee Gimel, Fè Fè, Carlotta e altre. Infatti usavano creare un nuovo marchio alla nascita di ogni nipote”.

Intorno agli anni 2000 entra in azienda la seconda generazione (Maria Serena e Carla, figlie dei fondatori) proprio quando il mercato della moda bambino cambia poiché il consumatore cerca sempre più prodotti griffati. Così Gi. Mel inizia la sua strada nelle licenze con nomi del calibro di Mila Schön, Krizia, Alviero Martini 1 Classe.

Oggi con quali griffe lavorate?
Attualmente siamo licenziatari delle collezioni baby e junior di alcuni prestigiosi marchi della moda italiana: Tagliatore (di cui nel 2013 uscirà la linea per femminucce ndr) e Alviero Martini 1 Classe. Inoltre siamo comproprietari del marchio Mi Mi Sol, che nella prima stagione si è già imposto con importanti volumi di vendita, soprattutto all’estero.

Come va la vostra situazione finanziaria?
Nel triennio 2008-2010, complice una situazione macroeconomica non favorevole, l’azienda ha registrato un calo nel fatturato e nella redditività operativa; tuttavia è riuscita a gestire la crisi realizzando risultati netti sempre positivi. A partire dal 2011, abbiamo registrato un’inversione di tendenza (l’incremento di fatturato rispetto al 2010 è stato del 21,5%), che dovrebbe manifestarsi in misura ancora maggiore nel corso del 2012, in cui si prevede una crescita di fatturato pari quasi al 100% e della quota export (dal 25% al 35%). La marginalità operativa e la redditività netta nel 2012 dovrebbero tornare a livelli superiori a quelli del 2007 e attestarsi al 15% del fatturato (margine operativo lordo) e al 7% del fatturato (redditività netta). Inoltre l’azienda ha un ottimo rapporto debito/equity e, nel biennio 2011-2012, tornerà a conseguire un rapporto capitale investito netto su fatturato inferiore al 50%. I livelli di solvibilità e solidità consentono, quindi, di guardare la futuro con ottimismo.

Quante persone lavorano per Gi. Mel?
Internamente abbiamo 50 persone che seguono il campionario, la prototipia, il controllo in entrata delle materie prime e in uscita dei capi finiti. Esternamente, ma tutti nella zona, abbiamo una sessantina di laboratori che impiegano in totale un migliaio di addetti.

Alessandra Iannello

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