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Damien Hirst alla Pinacoteca Agnelli

Damien Hirst alla Pinacoteca Agnelli

La mostra della settimana
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli presenta per la prima volta in Italia una selezione di opere dalla Murderme Collection, la collezione privata di Damien Hirst.

Dal 10 novembre 2012 al 10 marzo 2013 la mostra Freedom not Genius, curata da Elena Geuna, intende approfondire la personalità stessa dell’artista di Bristol appartenente al gruppo Young British Artists.

“Tra gli obiettivi della Pinacoteca Agnelli vi è lo studio delle diverse tipologie di collezionismo e questa mostra si interroga sul significato delle opere collezionate rispetto alla poetica dell’artista stesso. La collezione di Damien Hirst è un’indagine su come gli oggetti che lo circondano influenzano il suo lavoro e su come il suo lavoro influenza le cose di cui si circonda,” spiega Ginevra Elkann, Presidente della Pinacoteca Agnelli.

Damien Hirst ha iniziato a collezionare alla fine degli anni Ottanta, scambiando sue opere con quelle di artisti amici, gettando le basi di una delle più interessanti collezioni di arte al mondo.

Lapo Elkann al vernissage della mostra Freedom not GeniusQuesta è la seconda volta che la Murderme Collection viene svelata al pubblico. E Hirst racconta che “sono passati sei anni dalla prima mostra di opere della Murderme Collection e sono davvero entusiasta che ce ne sia un’altra. La collezione è stata importante per me fin dall’inizio; ho sempre detto che è come fare una mappa della vita di qualcuno e questa mostra svela la mia evoluzione sia come collezionista che artista. E’ bello poter esporre molti dei miei artisti preferiti insieme, e credo che Freedom not Genius riveli molto di me, in un modo che normalmente non si vedrebbe. Raccogliere queste opere in un unico spazio, quando appartengono a epoche e luoghi così diversi è incredibile e sicuramente dice qualcosa su quello che è rimasto importante per l’umanità, gli artisti e per me”.

Per la mostra a Torino sono state scelte opere di 50 artisti, tra cui Franz Auerbach, Francis Bacon, Alberto Giacometti, Mario Merz, Bruce Nauman, Richard Prince e Andy Warhol, che saranno in dialogo con artisti della generazione successiva, tra cui Banksy, John Currin, Tracey Emin, Angus Fairhurst, Sarah Lucas e Rachel Whiteread.

Maschere funebri, reperti antichi e dipinti di vanitas settecenteschi, fotografie vintage e calchi di teschi di epoche diverse, mettono in evidenza l’ossesione e il fascino di Hirst per la morte.

“Collezionare è come raccogliere oggetti portati a riva in un posto sulla spiaggia e quel posto sei tu. Quando poi muori, tutto sarà di nuovo portato via” è il messaggio di Damien Hirst che ha affascinato anche Lapo Elkann, vicepresidente della Pinacoteca, presente al vernissage e alla conferenza stampa di Freedom not Genius.

Freedom not Genius

www.pinacoteca-agnelli.it