x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Antonio Ligabue. La follia del genio

Antonio Ligabue. La follia del genio

La mostra della settimana

È considerato ormai uno dei più grandi artisti del Novecento e a lui è dedicata la mostra “Antonio Ligabue. La follia del genio” fino al 26 giugno 2011 alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo in provincia di Parma.

La grande antologica celebra colui che semplicisticamente a lungo è stato definito “il buon selvaggio” della pittura italiana. Vengono presentate circa centocinquanta opere, un esemplare excursus su tutte le diverse anime d’artista: una ampia selezione dei suoi celebri oli, un nucleo di disegni e di incisioni e alcune delle sue intense sculture realizzate dall’originale in argilla del Po che l’artista masticava a lungo per renderla duttile.

Ligabue è certamente uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo, un grande espressionista. Il talento e le tensioni, infatti, sono quelli di un maestro sicuro e ben si colgono dalla potenza visionaria, dalla stesura pittorica e dai rimandi continui – come contrappunti – nello sviluppo della sua opera. Dal primitivismo incerto della prima fase, più ingenua e conclusasi con gli anni Trenta, all’esplosione espressionista dal colore violento e dalla pennellata convulsa.

Una vita vissuta come conflitto che non lascia tregua, un’esistenza trascorsa fuori e dentro il manicomio, dove l’arte era puro e semplice mestiere di vivere e andava a coincidere con la vita stessa, in un mondo a lui sempre ostile. Una vita passata a contatto con l’universo animale che amava tanto, che ritraeva con studio anatomico rigoroso, imitando i versi delle bestie mentre le dipingeva con colori frenetici, in una visionaria ricerca identitaria. Dagli animali domestici del primo periodo, alle tigri dalle fauci spalancate, i leoni mostruosi, i serpenti, i rapaci che ghermiscono la preda o lottano per la sopravvivenza: una vera e propria giungla che l’artista immagina con allucinata fantasia fra i boschi del Po.

E’ particolarmente negli autoritratti che Ligabue dipinge il proprio dolore esistenziale, gridandolo con l’urgenza di una sensibilità intensa e ferina; è il tormento di un’anima che grazie alla pittura trova la propria voce e il proprio riscatto.

www.magnanirocca.it