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2010, l’anno di Caravaggio

2010, l’anno di Caravaggio

Le celebrazioni del quarto centenario della morteSe il 2009 è stato l’anno del Futurismo, il 2010 è l’anno di BotticelliMichelangelo Merisi da Caravaggio, di cui si celebra il quarto centenario della morte. Autore emulato e imitato nel corso dei secoli e famoso per opere quali “Davide con la testa di Golia” e “La Testa di Medusa”, il pittore lombardo sarà al centro di mostre, convegni e pubblicazioni. Numerose saranno le occasioni per analizzare l’opera e riflettere sull’arte del pittore “terribilmente naturale” e sul suo rivoluzionario criterio di naturalismo, imitato ed emulato dai seguaci più diretti e nelle epoche successive.

Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario della morte di Caravaggio ha organizzato una serie di eventi che vedono come protagonista la mostra allestita da febbraio alle Scuderie del Quirinale. Tra le altre cose, ecco il convegno internazionale di studi “Caravaggio e i caravaggeschi ‘tra sacro e profano’. Dalla pittura ‘etica’ alla scena di genere” all’Università di Roma 1. “La Sapienza”, pubblicazioni scientifiche e indagini diagnostiche sulle opere del Merisi per approfondire la conoscenza del pittore e del suo ambiente artistico.

Le mostre
Ecco alcune rassegne organizzate per la ricorrenza, e non solo, che vedono protagonista il genio lombardo.

Se è ancora possibile visitare, fino al 24 gennaio 2010, la mostra – prima tappa delle celebrazioni – “Caravaggio – Bacon” – alla Galleria Borghese di Roma, e ammirare il restauro dell’“Adorazione dei pastori” presso il “Punto Camera” di Montecitorio fino al 31 del mese, un’altra importante mostra romana omaggerà l’artista. Le Scuderie del Quirinale, infatti, dal 18 febbraio al 13 giugno ospiteranno “Caravaggio”, con i lavori più rappresentativi del pittore. Una rassegna lineare immaginata secondo un criterio rigoroso, presentata al pubblico in un percorso sintetico, incentrato sulle sole opere “capitali”, vale a dire sulle sole opere di Caravaggio storicamente accertate.
In mostra, il “Bacco” dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, “Davide con la testa di Golia” dalla Galleria Borghese di Roma, “I musici” dal Metropolitan Museum di New York, il “Suonatore di liuto“ del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, l’”Amor vincit omnia” dallo Staatliche Museum di Berlino e altri capolavori dai più importanti musei d’Italia e del mondo.

Un’altra importante rassegna è in programma a Firenze dal 22 maggio al 17 ottobre alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti e agli Uffizi. Si tratta di “Caravaggio e caravaggeschi a Firenze”, con opere del Merisi e dei pittori che hanno seguito le sue orme come i Gentileschi, Honthorst e Stomer. Se rimane dubbio il passaggio di Caravaggio a Firenze, è certa la presenza di alcuni dei suoi capolavori già intorno alla fine del Cinquecento e di suoi seguaci, come Battistello Caracciolo e Jusepe Ribera, che hanno permesso al capoluogo toscano di raccogliere la più cospicua collezione di opere caravaggesche dopo Roma. Grazie alla ampia scelta cittadina e italiana e a prestiti internazionali è stato possibile riunire oltre cento quadri noti e meno noti.

Per approfondire la conoscenza delle opere di Caravaggio non può mancare un viaggio a Napoli, dove è in corso, fino all’11 aprile, “Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Vanvitelli”, sei mostre in sei sedi espositive diverse. Presso il Museo di Capodimonte ecco “Storie sacre e profane da Caravaggio a Francesco Solimena 1606-1747” con “La Flagellazione” associata a opere dei maggiori protagonisti della pittura tra primo Seicento e metà Settecento, con opera caravaggesche (ecco ancora Artemisia Gentileschi, Caracciolo e Ribera) o delle tendenze classiciste.

Il nucleo più emozionante di “Caravaggio Lotto Ribera. Quattro secoli di capolavori dalla Fondazione Longhi a Padova” è costituita proprio dalle pitture del Seicento, fra le quali spiccano il celebre “Fanciullo morso dal ramarro” del Caravaggio e ancora le tele di Ribera, del Borgianni, del Valentin e di Mattia Preti. Il filo rosso della mostra è la figura di Roberto Longhi, una delle personalità più importanti della storiografia artistica italiana del Novecento.

In programma presso Castel Sismondo di Rimini dal 23 ottobre 2010 al 27 marzo 2011 è “Caravaggio e altri pittori del Seicento” con le opere conservate al Wardsworth atheneum di Hartford. Tra i dipinti più famosi, “L’estasi di San Francesco” dipinto dal Merisi tra il 1594 e il 1595. Nella mostra si affiancano altre opere del Seicento italiano e di pittori spagnoli, francesi e fiamminghi.

Se cercate, infine, un testo completo e aggiornato sulla figura di Caravaggio, ecco “Caravaggio, un ritratto somigliante” di Francesca Cappelletti edito da Electa.

La vita di Caravaggio

Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), compiuta la sua formazione a Milano, presso Simone Peterzano, giunse a Roma nel 1592 dove visse e operò fino al 1606. Nella capitale si affermò con incarichi prestigiosi e commissioni private.

A causa del suo temperamento litigioso, fu coinvolto in risse e vicende giudiziarie, fino all’omicidio commesso in una rissa da gioco, del maggio 1606. Costretto alla fuga, riparò prima nei feudi laziali dei Colonna e poi a Napoli, dove realizzò alcuni dei suoi capolavori.

Giunto a Malta (1607-1608), riuscì a entrare nell’Ordine Gerosolimitano come cavaliere di obbedienza, ma cadde in disgrazia e dovette salpare segretamente dall’isola. Dopo un breve periodo in Sicilia e a Napoli, mosso da imminenti prospettive di ricevere la grazia, nel luglio 1610 sbarcò a Palo, sulle coste laziali e, dopo essere stato trattenuto nella fortezza, giunse a Porto Ercole, dove morì.

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