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Yves Saint Laurent: il rivoluzionario della moda

Yves Saint Laurent: il rivoluzionario della moda

Inimitabile e geniale ha riscritto i codici del fashion
Yves Saint Laurent è morto il primo di giugno 2008 a Parigi.
Ci ha lasciato così uno dei geni del ‘900 icona del glamour elegante e raffinato, ma mai scontato.
Ispirato e rivoluzionario Yves Saint Laurent ha cambiato i codici della moda mondiale ricreando la donna moderna attraverso capi passati alla storia come il tailleur pantalone, la sahariana e lo smoking.

Raffinato cultore dell’ eleganza Yves Mathieu Saint-Laurent nasce il primo agosto 1936 a Orano (Algeria), comincia a lavorare per Christian Dior a 17 anni e conclude la sua carriera nel 2002 con una trionfale sfilata retrospettiva, con 300 modelli in passerella e la sua musa Catherine Deneuve che gli dedica la canzone “La plus belle historie d’amour c’est vous“.

Delfino di Dior nel 1957 gli succede e un anno dopo raggiunge subito un grande successo con la linea «Trapeze», portatrice di un nuovo stile e di un nuovo simbolo di donna più emancipata. Nel 1961 lascia Dior e fonda l’omonima etichetta (Yves Saint-Laurent) insieme al socio di sempre Pierre Bergé e le iniziali YSL in nero su campo beige diventano fin da subito icona di stile.

Faccio parte di quella che Mercel Proust chiama: “la magnifica e lamentosa famiglia dei nevrotici” dice di sé, amante del suo lavoro fin o in fondo che gli permette di rassicurare le donne non solo di vestirle.

Sono passati alla storia della moda il già citato smoking maschile rivisitato in versione feminile, i suoi tubini che si rifanno a Mondrian (1966), le giacche safari (1968), i boleri di pelo anni Quaranta (1971), le gonne di broccato dei balletti russi (1976), gli abiti cubisti, sino ai lamè metallici dei sari e dei costumi di maraja, creati dopo un viaggio in India.

Amante d’ arte, di opera e di teatro, Saint Laurent si fa spesso ispirare per le sue creazioni da personaggi come Picasso, Van Gogh, Matisse, ma anche da luoghi istrionici come l’ Africa, l’India, la Russia.
Creativo , irrequieto e amante dello scandalo, indimenticabile è il clamore suscitato dal lancio del profumo «Oppio» nel 1977, per non parlare di «Homme» per il cui lancio lo stilista si fa ritrarre  completamente nudo nel suo atelier.

Nel 1999 la maison si scinde in due: il prêt-à-porter va al gruppo Gucci mentre l’ alta moda al gruppo Pinault, Yves Saint-Laurent si vede sempre meno e venduto il marchio, la maison si trasforma in fondazione che oggi raccoglie 5.000 creazioni, circa 50 mila disegni e 15 mila accessori.

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