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Alla Mostra del Cinema di Venezia 2010 è l’anno di Sofia Coppola

Alla Mostra del Cinema di Venezia 2010 è l’anno di Sofia Coppola

Tutti i premi
Sabato 11 settembre è calato il sipario sulla Mostra del Cinema di Venezia numero 67. Dieci giorni di cinema, eventi e red carpet.
Come ogni anno non mancano le polemiche sulle scelte della giuria capitanata da Quentin Tarantino, ma il regista americano, sul palco in tuxedo e occhiali scuri, si è detto entusiasta di questa edizione.

Visibilmente commosso Tarantino ha consegnato il Leone d’Oro a un’emozionatissima Sofia Coppola per il film Somewhere, pellicola in parte ambientata in Italia, con Elle Fanning e Stephen Dorff.

Il premio della Giuria è andato al thriller Essential Killing diretto dal polacco Jerzy Skolimowski. Pellicola fortunata questa che ha visto vincere anche il suo protagonista Vincent Gallo premiato con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione.
Come miglior attrice è stata premiata Ariane Labed per Attenberg di Athina Rachel, mentre il premio Marcello Mastroianni al miglior giovane attore se l’aggiudicato Mila Kunis per Black Swan di Darren Aronofsky.

La miglior fotografia è andata a Mikhail Krichman per Ovsyanki (Silent Souls) del russo Aleksei Fedorchenko, mentre il premio per la sceneggiatura è andato a Álex De La Iglesia per Balada Triste De Trompeta.

La Mostra del Cinema di Venezia guarda e pensa anche al futuro del cinema e in questa 67 edizione il riconoscimento opera prima (Luigi De Laurentiis) è stato assegnato Cogunluk (Majority) di Seren Yüce.

Protagonisti della sezione Orizzonti sono stati Verano De Goliat (lungometraggio) di Nicolás Pereda, The Forgotten Space di Nöel Burch e Allan Sekula (premio speciale al lungometraggio), Coming Attractions di Peter Tscherkassky (cortometraggio), Tse (Out) di Roee Rosen (mediometraggio), Jean Gentil di Laura Amelia Guzmán (menzione speciale).

Nessun riconoscimento va, quindi, ai film italiani in concorso, nonostante Tarantino abbia sempre dichiarato di amare il cinema italiano.  A chi lo ha accusato di conflitto d’interessi a causa dei suoi rapporti personali con alcuni registi e produttori dei film in gara il regista ha risposto  “i film si giudicano per la capacità di divertire ed emozionare. Della politica e di tutto il resto non ci importa. Questo film ci ha incantato, la giuria lo ha scelto all’unanimità. Discutevano, ruminavamo, ma alla fine Somewhere saltava sempre fuori”.