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Un Merlot al profumo di Valpolicella

Un Merlot al profumo di Valpolicella

Ecco Clos Roareti

Guerrieri Rizzardi, e subito pensi all’Amarone. Anzi, ai due Amarone firmati da uno dei più importanti produttori della Valpolicella: Villa Rizzardi il primo, Calcarole il secondo. Conosciuti e apprezzati, soprattutto nei mercati anglofoni, tedeschi e scandinavi, rappresentano la punta di diamante della produzione della Guerrieri Rizzardi, che spazia dal Bardolino Docg al Chiaretto Classico, tipici con i loro inconfondibili profumi del Garda, fino all’ultimo nato, Clos Roareti: un sapiente e sorprendente assemblaggio di un vitigno internazionale, il Merlot (al 90%), con un vitigno tipico della Valpolicella, la Corvina. Un assemblaggio ben sintetizzato nel nome stesso.

Nato da un’idea di Giuseppe Rizzardi, Clos Roareti rappresenta il punto di arrivo di una lunga ricerca, volta a ottenere le migliori uve possibili da un preciso terroir, prediligendo quei vitigni e quei sistemi di allevamento in grado di offrire i risultati più interessanti in termini di qualità, in grado di sviluppare inediti risultati a fianco di ancorate tradizioni.

All’interno dello storico brolo (termine veronese per indicare un terreno circoscritto da mura) di Rovereti, dal 1999 ha avuto inizio il progetto di reimpianto con vitigni sia autoctoni sia internazionali, in base alle caratteristiche ampelografiche dei diversi terreni: Merlot nei terreni più argillosi, compatti e umidi, Barbera e Corvina in quelli più magri e calcarei. Due annate sperimentali, tra il 2002 e il 2005, per arrivare alla definitiva vendemmia 2006, presentata nel 2009.

In cantina, dopo la fermentazione alcolica e malolattica, Clos Roareti matura per 12 mesi in botti di rovere, delle quali un terzo nuove, per poi affinarsi in bottiglia per alcuni mesi. Nel bicchiere si presenta con un vivace colore rosso rubino intenso. Al naso, profumi di frutta rossa matura, nuance di torrefazione, seguite da note di frutta di bosco e cuoio. In bocca è fresco, con tannini ben presenti ma non aggressivi, caratteristiche che preludono a una buona capacità di invecchiamento. Oltre agli immancabili aromi di frutti a bacca rossa, presenta piacevoli note balsamiche che si sviluppano in un gusto complesso, avvolgente e con una buona persistenza.

Predilige una temperatura di servizio di 18-20 gradi e bicchieri ampi per una buona ossigenazione, specie per le annate più in là nel tempo. Ampia la gamma degli abbinamenti. Oltre agli immancabili formaggi di media stagionatura (su tutti il conterraneo Monte Veronese), i secondi di carne elaborati, come gli stracotti, i brasati e gli spezzatini. Da provare con la sella d’asino e polenta. Per uno spuntino rapido o un aperitivo originale, una fetta di provolone, alta un centimetro, passata velocemente in padella, senza olio, e servita ancora calda, accompagnata con un bicchiere di Clos Roareti giovane. Un consiglio: acquistare almeno 2-4 bottiglie di Clos Roareti per ogni annata: una da aprire subito, le altre da conservare in cantina, per scoprire l’evoluzione nel tempo di questo grande vino.

Danilo Della mura