x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Quando saltano le ore

Quando saltano le ore

Presentato in questi giorni il nuovo Lange “Zeitwerk”, della A. Lange & Söhne

Bisogna ammettere che era da qualche tempo che più di un appassionato aspettava un modello realmente rivoluzionario dalla A. Lange & Söhne. Un’aspettativa che ha finalmente trovato il giusto coronamento la scorsa settimana, con la presentazione ufficiale del nuovo Lange “Zeitwerk”, letteralmente “Opera del Tempo“.

Si tratta di un modello che, sebbene inserito alla perfezione nella lunga tradizione della Casa teutonica, porta in sé alcuni elementi di profonda innovazione. Primo fra tutti la visualizzazione delle ore non con le tradizionali lancette, ma digitale, su due finestrelle: a sinistra per le ore e a destra per i minuti. Questa affissione è conosciuta dagli appassionati con il nome di saltarello o jumping-hour, in quanto i dischi non sono in lento moto continuo, ma “saltano” istantaneamente al passare dei minuti o delle ore. C’è da dire che l’Opera, rispetto a quanto abbiamo visto fino a oggi per questa tipologia costruttiva, crea una cesura netta: prima, infatti, i saltarelli avevano delle finestrelle piccole, messe normalmente in fila verticale e, soprattutto, mantenevano generalmente i minuti analogici a lancetta. In questo Lange, invece, la situazione cambia radicalmente, in quanto le finestrelle sono grandi, intuitive, perfettamente leggibili (merito di tre dischi indipendenti che visualizzano uno le ore e gli altri due i minuti) e disposte correttamente in orizzontale.

Ma le novità non finiscono qui. Merita di essere ricordato anche il nuovo movimento, il calibro di manifattura Lange L043.1, carica manuale; prodotto, montato e decorato in gran parte a mano secondo i più elevati criteri di qualità della Casa tedesca. Tante le sue peculiarità meccaniche. Ad esempio l’elevata energia necessaria a far avanzare in sincronia tutti e tre i dischi segnatempo allo scoccare dell’ora intera è fornita da un bariletto di nuova concezione, con una potente molla di carica. La sua struttura, anch’essa brevettata, rovescia letteralmente il noto principio di caricamento e scaricamento: il cuscinetto del bariletto soggetto a maggiore attrito opera sempre soltanto quando si carica l’orologio; durante lo scaricamento la ruota del bariletto ruota in permanenza nel cuscinetto dall’attrito ridotto al minimo. È così disponibile una coppia più elevata per l’azionamento dell’orologio e per il meccanismo dei dischi segnatempo.

L’Opera, la cui cassa da 41,9 mm presenta delle soluzioni stilistiche innovative rispetto ai modelli precedenti della Lange, con forme più squadrate e anse di diversa foggia, sarà disponibile nelle versioni in oro giallo con quadrante champagne, oro bianco con quadrante nero, oro rosa con quadrante argenté e platino con quadrante rodiato. Da notare come la sua presentazione ufficiale mondiale sia avvenuta a Berlino, città indissolubilmente legata ai cambiamenti epocali, partecipe della nostra storia passata e recente. Che l’Opera abbia visto la luce “pubblica” proprio qui è un segno importante, una svolta rispetto al passato, ma anche l’opportunità per sfidare ancora una volta la tradizione.
 
In definitiva, A. Lange & Söhne ancora una volta ha avuto il coraggio e la perseveranza di provare qualche cosa di nuovo, proponendo una tipologia difficile e poco conosciuta come il saltarello e sfidando così abitudini e luoghi comuni. Onore quindi al suo merito “tecnologico” e alla sua voglia di mettersi in gioco, due caratteristiche che generalmente non lasciano indifferenti i grandi collezionisti e gli appassionati più avveduti: ovvero coloro che potranno decretarne o meno il successo.

Paolo Gobbi