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Polo, l’Abierto Argentino

Polo, l’Abierto Argentino

Ecco una delle gare top al mondo

Il polo è uno sport molto particolare, ma sempre sport è e, come per tutte le discipline, anch’esso registra momenti che marcano la stagione, match che lasciano con il fiato sospeso e che portano ad amare ancora di più il gioco. Nel calcio le finali della Coppa del Mondo, nel rugby il Torneo Sei Nazioni, nella vela la Coppa America e, nel polo, i campionati mondiali, le importanti coppe inglesi quali la Queen’s Cup, la Gold Cup o la Coronation Cup – un unico incontro tra il team inglese e un team sfidante, che quest’anno ha visto la vittoria della formazione argentina – e i tornei che formano la Triple Corona: l’Abierto di Hurlingham, l’Abierto di Tortugas e l’Abierto Argentino.

Proprio quest’ultimo è l’evento di maggior spicco della stagione. Nato nel 1893, ha luogo ogni anno a fine autunno alla Catedral del Polo nel barrio Palermo a Buenos Aires e vede in campo i giocatori più forti al mondo che si battono per il titolo più ambito. Sugli spalti dello stadio, costruito nel 1918, più di 30mila persone giunte da tutto il mondo assistono al polo ai suoi massimi livelli: uno spettacolo davvero unico. Spettacolo che, per la prima volta nella storia, è sbarcato anche in Europa.

Grazie alla Federazione Internazionale Polo, guidata da Patrick Guerrand Hermès, quest’anno non è stato necessario spostarsi oltreoceano per assistere a questo match al cardiopalma. Il primo agosto, sul curatissimo campo Normandy dell’ippodromo Deauville-La-Touque, le due squadre finaliste del 115° Abierto Argentino, La Dolfina Peugeot ed Ellerstina Etiqueta Negra, si sono affrontate ancora una volta. Sotto agli occhi di un numeroso pubblico e seguiti dalle telecamere di Eurosport, che ha permesso a persone in 102 Paesi di seguire l’evento in diretta, otto atleti – tutti con rating di dieci gol di handicap, livello che attualmente conta meno di una dozzina di giocatori al mondo -, si sono esibiti in performance magistrali, che hanno illustrato perfettamente l’essenza di questo antico e sempre affascinante gioco.

Il polo è uno stile di vita; questo è indubbio. E’ uno sport che, pur avendo fatto parte nel 1936 della rosa delle discipline olimpiche, non è mai stato uno sport di massa né mai lo sarà. Non ci sono dei veri e propri campionati né dei circuiti ben definiti; raramente una squadra gioca insieme per l’intera stagione e, spesso, gli spostamenti includono lunghi e complessi viaggi con cavalli al seguito. Ma sono proprio queste caratteristiche singolari che stregano coloro che del polo fanno la loro passione, coloro che, per amore di questo gioco, sono disposti a varcare le frontiere e a superare i propri limiti, coloro che, a ogni battito dello zoccolo del cavallo sul terreno, hanno conferma che questo è davvero il Re degli Sport.

Allegra Nasi