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Pipeart, la pipa diventa arte

Pipeart, la pipa diventa arte

Intervista al presidente, dott. D’Egidio
È un oggetto pieno di fascino e di storia, che accomuna moltissimi appassionati alla ricerca di accessori unici. Stiamo parlando della pipa, la protagonista del progetto Pipeart, che si differenzia per il fatto di vederla come un oggetto da collezione, un’opera d’arte con una storia e una cultura da raccontare. Luxgallery ha parlato con il Presidente, dott. Antonello Andrea D’Egidio, che ha raccontato il progetto e la sua passione per la pipa.

Un oggetto che per essere un capolavoro deve rispondere a una numerosa serie di fattori e principi.
Ad esempio, l’impugnatura della mano è molto importante e vengono prese misurazioni ad hoc per andare incontro alle esigenze del cliente. I bocchini sono in plexiglas in modo da garantire la durata massima, così da poter garantire le pipe dieci anni. Quelli tradizionali dopo un po’ di tempo iniziano a segnarsi e a decadere e vanno sostituiti”.

Un oggetto che, per nascere, deve passare attraverso numerose fasi che derivano da una tradizione storica antica.
La pipa è venduta con tutti i progetto esecutivi, la descrizione e il processo costruttivo. L’accessorio è quindi accompagnato da un libro che stampiamo dopo l’ok del cliente e della personalizzazione dello strumento. Il pezzo è poi accompagnato dalla certificazione. Utilizziamo radica di dieci anni, mentre le finiture sono realizzate con processi di antico retaggio costruttivo. La  garanzia è di dieci anni. Assicuriamo il valore d’arte e la fumabilità, che non tutte le pipe d’arte garantiscono. Se le pipe non superano i test vengono rifatte da zero. Per crearle ci vogliono dai venti-trenta giorni fino a tre mesi”.

Numerose le linee di pipe dedicate a ogni tipologia di cliente, anche donna. Tra le serie, Art Dream, che unisce pipe interpretate da artisti contemporanei, emergenti e non.

Come nasce il progetto?
Nasce dalla volontà di coprire, nel settore del prodotto pipe, un segmento non ancora presidiato. La pipa è un oggetto che ha una sua cultura e nasce da una realizzazione particolare. Spesso si dà attenzione alla commerciabilità come strumento da fumo piuttosto che come oggetto da collezione capace di diventare opera d’arte. Così ci siamo impegnati con un marchio che vuole evocare la pipa come oggetto da collezione.

Come è nata la sua passione per la pipa?
Pur non essendo fumatore, amo gli oggetti che hanno una cultura, una storia da raccontare. Sono, infatti, collezionista di oggetti d’arte, tra cui, appunto, la pipa. Poi, seguo una tradizione di famiglia: mio padre aveva una sua collezione di pipe. Come realtà promuoviamo marchi per accostarci al settore come consulenti di comunicazione, essendo un presidio mal ricoperto. Abbiamo riunito artigiani di tutta Italia dando loro una mano e raccolto lo spirito degli artisti che ci stanno supportando. Si tratta di maestri e fotografi che hanno reinterpretato la pipa in maniera artistica. Pipeart ci stimola molto: la pipa è un oggetto flessibile e versatile.

Quando è nato il progetto?
Il progetto è nato quasi due anni fa ed è cresciuto fino ad arrivare ad avere un buon numero di clienti. Lavoriamo in Italia e all’estero, con circa duecento pezzi all’anno.

Viene lasciata la creatività ai maestri o le pipe vengono pensate da creativi o dai clienti?
Una parte è lasciata all’estro del maestri che sono abituati a fare le pipe in un certo modo. Gli artisti vengono lasciati liberi di reinterpretare la pipa a seconda del loro modo di vederla. Per gli oggetti di design abbiamo designer che pensano alle finiture e a come devono essere create. Gli orafi lavorano su input particolari: ad esempio, i diamanti non vanno messi troppo vicino al fuoco.

Internet è importante per una realtà come la vostra?
Internet ci dà modo di lavorare in maniera relazionale con i clienti. C’è sul web uno scambio di opinioni col nostro target di riferimento. L’acquirente vede sul sito una pipa e ne chiede la personalizzazione, che può andare dall’incisione delle iniziali a un piedistallo particolare, dalla grandezza allo stile. Il sito comunque non è un e-commerce. Ha un taglio monografico e lascia all’utente l’interesse a contattarci. Lavoriamo direttamente con il cliente che si reca nelle nostre agenzie di rappresentanza o andiamo noi nel caso di personaggi particolari. Diamo un’attenzione massima al cliente che va seguito e coccolato.

Il pezzo più particolare che avete creato?
Creiamo omaggi ad artisti: ad esempio abbiamo ideato un omaggio a Correggio in occasione della mostra di Parma. La pipa riprende i tratti salienti dell’artista ed è stata realizzata con un’applicazione ad encausto e con una conformazione particolare. Abbiamo concluso un’operazione di charity, un evento culturale per AMA (Art Meets Africa) con un concerto di musica classica ed etnica e un’esposizione al Conservatorio di Milano di sei pipe dedicate al mondo Africa, con animali e bambini vendute all’asta.

Caterina Varpi