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Padiglione Egiziano: 53esima Biennale di Venezia

Padiglione Egiziano: 53esima Biennale di Venezia

Leggermente Monumentale

Un inchino di maestose figure accoglie il visitatore del Padiglione Egiziano alla 53esima Biennale di Venezia.

A esporre “Leggermente Monumentale” sono il pittore-ex psichiatra Adel El Siwi e lo scultore Ahmed Askalany. Un dittico in cui dialogano due generazioni figlie della stessa tradizione e cultura che hanno dato vita a monumentali momenti di gioia strappati dal mondo quotidiano della Terra dei Faraoni.

Nelle pitture di Adel El Siwi è racconto, eroicità e verticalità solenne di momenti straordinari e  insistentemente “tondi”, in cui la bagnante calva dal costume arabescato non è che una delle icone di questo reale reso eccezionale. Ed è lo stesso artista a spiegare questa monumentalità, il ritmo specifico della vita egiziana in cui antico e nuovo si compenetrano in mezzo ai cambiamenti e ai processi incostanti del quotidiano. “In questo ritmo il nuovo e ciò che si infiltra dall’esterno si fondono con la staticità dell’eredità storica , presenza massiccia e invasiva“. L’energia collettiva dei secoli che hanno reso l’Egitto un riferimento per l’umanità non ha così perso la sua spinta verso la creazione e “deviando dal percorso delle grandi imprese, si applica a costruire monumenti immateriali, fragili ma possenti come colossi, fatti di nuovi modi di parlare, di comunicare e di coabitare, che la gente continua a inventare nella pratica di tutti i giorni, confermando il suo talento per l’improvvisazione difesa con tenacia“.

Le forme ambigue ibride ma autentiche sono le stesse create da Ahmed Askalany nei suoi “leggermente monumentali” personaggi: gatti e palme, donne al balcone e un fornaio in bicicletta sono vivide foglie di palma intrecciate in modo artigianale che profumano di umanità, esotismo ed Egitto.