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MMU, tra sartorialità e innovazione

MMU, tra sartorialità e innovazione

AI 2011-2012Corneliani ed Ermenegildo Zegna hanno aperto le danze della settimana meneghina più importante per la moda maschile per il prossimo autunno inverno 2011-2012.

Mood anni ’40 e omaggio a Le Corbusier per il primo, consueta eleganza e raffinatezza per la Maison piemontese.

Costume National Homme ha proposto invece una sorta di unione tra formale e sportswear con la maglieria, tema portante della collezione, che prende il posto di camicie e cravatte sotto all’abito; con questo “Rebel Tailoring”, quindi, sotto la giacca del prossimo inverno, gli uomini porteranno pull e lupetti a pelle, di lana tagliata al laser, meglio se a righe colorate.
Cappotti, giubbotti e giacche uniscono le maniche di pelle rinforzata alla grisaglia, o il classico panno di lana accoppiato a un tessuto che somiglia al neoprene delle tute da sub.

Domenico Dolce e Stefano Gabbana per l’autunno inverno 2011-2012 hanno pensato a uno stile sartoriale ma allo stesso tempo eccentrico: i due stilisti hanno ridisegnato l’abito maschile accorciando la giacca e i pantaloni e abbassando il cavallo. La collezione Dolce&Gabbana ha preso ispirazione dal cantante dandy Brian Ferry, che negli anni Ottanta ha fondato e sciolto i Roxy Music, presente in prima fila durante la sfilata e sulle tshirt. E poi giacche di velluto rosso, damascate, o di pelliccia.

Colore è la parola d’ordine per l’uomo di Jil Sander: verde citrino, rosa magenta, giallo zafferano, mandarino o blu Kline alternati con nero, grigio o blu per capi dalle forme pulite e raffinate.

Dopo Frankie Morello, collezione in streaming su Internet e già prenotabile da subito per Burberry Prorsum, che come sempre fa del piglio british il suo cavallo di battaglia: il cappotto si tinge di tutti i colori in versione oversize o aderente, mentre nella maglieria non mancano i tocchi eccentrici e modaioli come i maglioni con davantino di pelliccia o quelli che intrecciano pelo e lana.

Dopo Carlo Pignatelli Outside e l’instancabile viaggiatore di John Varvatos, è stata la volta di Roberto Cavalli che ha chiuso il primo giorno di Milano Moda Uomo. La collezione AI 2011-2012 è ispirata agli anni ’70 già visti sulle passerelle femminili: trionfo del tre pezzi e della camicia con stampe per il giorno, ricamata per la sera, dei foulard legati stretti al collo e monili di ispirazione Navajo.

Il secondo giorno si è aperto con lo stile urban chic di Bottega Veneta; stesso mood per Emporio Armani, dove sono i cappotti dalla lunghezza decisa, a volte doppiati con gilet, a dare protezione e calore a costruire un’immagine completamente nuova. La lana variamente lavorata, il montone nabuccato e la pelle sono i matetriali principi della collezione AI 11-12 di Re Giorgio.

Eleganza e materiali pregiati per Gianfranco Ferrè, mentre Salvatore Ferragamo si rifà al country glam con l’utilizzo di una tavolozza di colori che va dalle nuance naturali al candido bianco, accostato sapientemente al delicato beige. Il pelo ricorre spesso all’interno dei capispalla, facendo capolino dal collo e dai revers.
Pregiati gli accessori: sciarpe in seta e cachemire al collo e cappelli dalle falde larghe sul capo, portati sulle ventitrè e le borse in pelle, nabuk e cuoio per custodire gli oggetti tecnologici, vantando così tasche e scomparti.

Labbra rosse per i modelli di Vivienne Westwood, che propone uno stile eccentrico ma al contempo sartoriale con abiti dalla stampa tartan, pantaloni larghi e accessori stravaganti come le maxi bretelle e borse oversize.

In passerella da Missoni, in scena dopo Albino Deuxieme, ecco il trionfo della maglieria, dal cardigan sciallato all’impermeabile, dal pull alla tracolla, come vuole il dna della Maison, ma con la novità della reversibilità.
Il double, il tweed, lo jacquard e la maglia telaio; lo zig zag e la spina di pesce; il nido d’ape e il fiammato: sono le lavorazioni a dare struttura e carattere alla collezione. Per quanto riguarda gli accessori, mai più senza cappello: morbido e in pelle scamosciata con visiera dal decoro traforato.

Dopo Ermanno Scervino è stata la volta di Prada.
Miuccia Prada
ha pensato a una serie di capi da poter mixare a piacere in più outfit diversi in pieno stile Seventy: così giacche oversize si uniscono a morbidi pantaloni ripensati nei volumi; forme maxi anche per la giacca in camoscio, che acquista un twist colorato declinata nelle nuances dai toni vintage dell’arancio e del bordeaux. Capi basic come polo, maglie e t-shirt vengono realizzate in filo metallico ad effetto lamè. Le borse ricordano le forme delle valigie, ispirate ai grandi modelli di ventiquattrore, mentre le nuove scarpe Prada aumentano i volumi, aggiungendo una suola di gomma che conferisce nuovo e maggiore spessore alla calzatura.

In una sala del centro ippico a San Siro addobbata per l’occasione con grandi coccarde nei colori della bandiera francese ha sfilato la collezione Moncler Gamme Bleu disegnata dall’americano Tom Browne: fra cavalli mezzosangue e una muta di 40 beagle, ha sfilato una linea di pezzi sartoriali, spesso imbottiti con piuma iperlight, tra cui gilet e piumini di tweed, trench e pantaloni di nylon trapuntati.

La seconda giornata si è conclusa con l’estro di Franck Boclet, ex direttore artistico di Ungaro.