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Milano Moda Uomo: classico e inaspettato

Milano Moda Uomo: classico e inaspettato

Bottega Veneta, Antonio Marras e molti altri presentano le collezioni autunno inverno 2009-2010
Le collezioni uomo autunno inverno 2009-2010 sono lontane dagli eccessi, con un rinato senso del classico che si veste di particolari contemporanei e preziosi, con toni a volte femminili a volte più sfrontati e aggressivi, su cui dominano i toni del verde. A Milano Moda Uomo, le sfilate di sabato e lunedì propongono i nomi più famosi della moda italiana e non.

La rassegna ha preso il via con la sfilata di Gaetano Navarra che mescola lo stile di Heinrich Harrer, lo scalatore che ha ispirato “Sette anni in Tibet”, e di David Sylvian, leader dei Japan. La sensazione di calore si coglie innanzitutto nella maglieria, sempre con le trame corpose ed evidenti della lavorazione ai ferri, ma anche nei capi in velluto da rocciatore, anch’esso a coste larghe, dall’apparenza sciupata, con gli inserti in panno o feltro. La grinta graffiante anni ‘80/’90 si legge invece nella spigolosità delle costruzioni, nei tagli evidenziati, nelle spalle ben segnate, nel fit ridotto.
A ogni elemento del guardaroba pare corrispondere uno specifico codice volumetrico: i capi spalla sono corti e ravvicinati al corpo, la maglieria è over, i pantaloni sono ampi sino al ginocchio – con pinces in quantità – e poi stretti sino alla caviglia, che sfiorano appena. Ma c’è anche un accento più marcato del solito sulla sartorialità che genera completi calibrati alla perfezione. Fa capolino il “total knitwear”. Ci si veste di maglia dalla testa ai piedi. Ecco il “new masculine”. Le fantasie più classiche si sommano nello stesso look, ma risultano tutt’altro che scontate. Il color cammello fa da filo conduttore e raccorda tra loro tonalità piuttosto profonde: nero, grigio, blu d’inverno, verde bottiglia, bordeaux stinto. Il papillon c’è sempre, o quasi.

Il bello del quotidiano è, invece, protagonista da C.P. Company, che ha sfilato con i classici della griffe: giacconi, parka, giubbini per uso cittadino caratterizzati da lavorazioni effetto usurato. I colori naturali dal marrone al sottobosco. Giovane romantico e misterioso per Costume National, che è attento al clima (i capi sono quasi tutti componibili) e a rielaborazioni sartoriali dei capi classici del guardaroba maschile.

Se Jil Sander fa affiorare la femminilità nascosta dell’uomo, Missoni punta sui giochi cromatici delle fodere dei capospalla grigi e neri e dei maglioni, mentre Burberry veste l’uomo sicuro di sé con trench dai particolari in contrasto cromatico. Se Les Hommes si ispira ai dipinti del primo Rinascimento, con immagini pulite ed essenziali, Trussardi 1911 punta sulla pelle, grande protagonista della nuova collezione, mentre Carlo Pignatelli Outside veste un cowboy contemporaneo dal look solido e virile, che lascia spazio a un’eccentricità che è espressione di sicurezza e di carattere. Per Haute la costante è sempre la materia. Ogni capo è toccato dal tempo e fatto rivivere in chiave moderna. Tessuti e materiali sono scomposti e riassemblati.

Hanno presentato le loro collezioni nel primo giorno di Milano Moda Uomo, ma fuori dal calendario ufficiale, Gazzarrini – con una sfilata virtuale che va verso un nuovo modo di comunicare la moda, di una linea che si ispira al rock anni ’70 e a Sting, guardando alla voglia di rivoluzione di quegli anni ma contaminandola con elementi moderni – e Dolce & Gabbana, che tornano alle loro origini e alla Sicilia.

Il secondo giorno di sfilate si è aperto con Bottega Veneta, che si ispira alle linee morbide e alla delicata vestibilità del cardigan. La palette dei colori è tenue e sfumata, mentre i materiali, siano essi pelle o tessuto, sono lavati e consumati. Emerge poi la maglieria: di merino, alpaca, cachemire e di altri filati tinti appositamente per insoliti effetti, dalle trame fini a quelle più grosse. Resistente, leggera e superlativamente morbida, la maglieria è utilizzata sia in modo tradizionale che inatteso, e caratterizza fortemente la silhouette della stagione. I pantaloni sono più stretti e leggermente più corti, le giacche sartoriali sono morbide come cardigan e quindi più aderenti al corpo.

Senso del classico e sensibilità per le proporzioni si uniscono al gusto per l’inaspettato nella collezione di Frankie Morello, con volumi eclettici e ricercati e abbinamenti cromatici in armonia con la varietà della materia.

Aquilano e Rimondi hanno disegnato la linea uomo di Gianfranco Ferrè guardando al senso delle proporzioni e alle forme architettoniche, mentre Roberto Cavalli punta su dettagli cow boy, cappotti sartoriali in tessuti con aspetto animalier, calzoni dalla linea stretta o maglioni decorati da rombi di cavallino.

Ferragamo veste il gentleman con cappotti da legare in vita, pantaloni che cadono morbidi e giacche doppiopetto ultraslim, con i colori classici del guardaroba maschile che si accostano a note più calde, Vivienne Westwood veste un uomo sexy, capace di osare con gonne floreali e kilt tradizionali, portati con scarpe stringate tacco 6 centimetri. Non mancano grembiuli e jeans baggy, maglioni di lana pesante e salopette in pelle, T-shirt con ghirlande di fiori e abiti di velluto stampati a rose inglesi.

Dopo Antonio Marras è stata la volta di Emporio Armani, con una linea di raro equilibrio formale, con colori che evocano la natura toccando tutti i toni del verde. Belstaff punta invece sulla sahariana, corta o lunga nelle più inedite lavorazioni, Prada sul classico rivisitato con toni aggressivi.

Tra le presentazioni ecco Canali, con una collezione importante, ampia e ricca di nuovi spunti che vuole avvicinarsi a un pubblico giovane.