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L’haute couture a Parigi

L’haute couture a Parigi

Le sfilate di Armani Privè, Givenchy, Dior, Lacroix, Armani e il debutto della Facchinetti, erede di Valentino
Dopo Milano Moda Uomo, il mondo della moda si è spostato a Parigi, con le sfilate dell’haute couture dell’autunno-inverno 2008-2009.

Non sono mancati stilisti italiani che hanno fatto parlare di sé.

All’esordio Alessandra Facchinetti che a presentato per Valentino la sua prima collezione haute couture a Parigi, dalle forme scultoree con il rosso ancora come protagonista. Dedicata a una donna romantica e lunare, la linea non è mai teatrale e si ispira ai quadri di Van Dyck con gorgiere e bracciali in pizzo. Ad ammirarla numerosi vip, da Giorgio Armani a Diego Della Valle, da Bryan Adams a Irina Abramovic.
La sfilata ha destato le perplessità del maestro a cui ha prontamente risposto dall’azienda Stefano Sassi, presidente e amministratore delegato: “Questa collezione d’alta moda è l’esempio chiarissimo di come il saper fare italiano, e tutto quello che questi signori hanno saputo creare, riesce a fondersi con un talento di 35 anni”.

Se  Riccardo Tisci per Givenchy veste una donna etnica che guarda al Perù con maglioni andini e capi sexy, Giorgio Armani con la linea Privè ha incantato con il suo lusso da giorno caratterizzato da toni madreperlati e rosati ed esclusivissimi accessori. La collezione riprende uno dei temi più cari dello stilista, il tailleur pantaloni, con modelli  ricchi e sensuali e giacche di diverse fogge. Filo conduttore il fiocco da portare come papillon, dettaglio o cintura in vita su abiti da gran sera. Protagonista della sera è il bianco e nero.

Se la donna del libanese Elie Saab veste abiti da gran sera che giocano con fiori, fiocchi, veli e trasparenze, quella di Chanel unisce il passato al futuro con costruzioni futuristiche e maniche che ricordano il Medioevo. Trionfa il grigio mentre il tweed si veste di nuovi volumi e nuove lavorazioni.

Jean Paul Gaultier protegge la donna imprigionandola in una gabbia reinterpretazione della struttura settecentesca che reggeva le gonne, che ricorre sia con i tailleur pantaloni, sia nel vestito da sposa, sia nei bustini. L’ispirazione arriva da film-culto degli anni Ottanta, Tron, in cui alcuni ragazzi restavano imprigionati in un videogame.

Grandi sottane, bustini e borchie nella linea ideata da John Galliano per Christian Dior, che guarda agli anni Cinquanta in versione contemporanea per una donna sofisticata che non rinuncia a tocchi eccentrici, mentre Christian Lacroix veste dark lady con la raffinatezza di ricami, drappeggi, pizzi, colorati e corti.

Risorge dopo settanta anni la casa di moda russa Irfe, che ha presentato la collezione Revival con gli abiti di un tempo rivisitati e adattati al gusto odierno.

Per finire ancora uno stilista italiano: si tratta di Maurizio Galante che il 3 luglio alla presenza del Ministro della Cultura Francese ha presentato la mostra “Oggetti, creazioni tra design e moda”, con un defilé degli abiti del designer, membro della Federazione Francese dell’Haute Couture.

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