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L’arte giapponese a Milano

L’arte giapponese a Milano

Una mostra al Museo Poldi Pezzoli è interamente dedicata ai Netsuke

Il Museo Poldi Pezzoli di Milano, dal 14 novembre 2008 al 15 marzo 2009, racconta storie, leggende e tradizioni della cultura giapponese con “Netsuke: sculture in palmo di mano”. I protagonisti sono oltre quattrocento netsuke, piccole opere d’arte, sculture in miniatura.

Per la prima volta sono presentati al pubblico piccole statue provenienti dalla collezione di Giacinto Ubaldo Lanfranchi (1889-1971), giunta al Museo per legato testamentario nel 2005.

La mostra accresce la sua dimensione internazionale grazie alla presenza di circa settanta pezzi provenienti da collezioni private italiane e dal Linden-Museum di Stoccarda.

Il netsuke, oggi considerato una piccola opera d’arte, quasi sempre unica e per certi versi irripetibile, in origine era concepito per far fronte a esigenze di ordine pratico. Poiché il kimono giapponese era privo di tasche, gli uomini alla moda lo utilizzavano come “aggancio” per fermare alcuni tipi di contenitori trattenuti alla fascia del kimono (obi) grazie ad un laccio stretto da un anello. Potevano così portare con sé oggetti personali come sigilli, medicine, profumi, spezie, tabacco e monete. Una sorta di “bottone”, quindi, un accessorio dallo stile raffinato e dall’elevata qualità artistica. Il netsuke, generalmente realizzato in legno o in avorio, si è diffuso in Giappone nel XVII secolo durante l’epoca Edo (1615-1868).

Nella seconda metà dell’Ottocento, con l’arrivo degli occidentali, i giapponesi rinunciarono a molti dei loro costumi tradizionali per adottare quelli stranieri. I netsuke quindi persero la loro funzione originaria, per diventare oggetto di attenzione di collezionisti europei e statunitensi i quali hanno dato vita a importantissime raccolte.

Al centro della mostra un vero e proprio mondo in miniatura, composto da autentici capolavori scolpiti, che offre un osservatorio speciale per intravedere e conoscere la millenaria cultura giapponese.

Il percorso espositivo si articola in base a due grandi filoni tematici a cui sono riconducibili i temi raffigurati nei netsuke: la Figura Umana e la Natura.

Straordinaria la presenza di un pezzo rarissimo, se non unico. Si tratta probabilmente del più antico katabori netsuke (netsuke intagliato a tutto tondo) conosciuto al mondo. Databile tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, l’opera raffigura una Pietà. Testimonianza preziosissima della diffusione in Giappone del Cristianesimo dalla metà del Cinquecento, poi bandito ufficialmente dal governo nipponico verso la metà del Seicento.

Notevole è anche la presenza di sei splendidi netsuke realizzati da artisti appartenenti alla “Scuola di Asakusa” cosiddetta dal nome di un quartiere di Tokyo. Tra questi capolavori, intagliati in avorio oppure in corno di cervo, e caratterizzati da una grandissima potenza espressiva, almeno tre sono firmati dal più grande esponente di questo gruppo, il notissimo Kokusai, autore di meravigliosi netsuke, oggi desiderati da tutti i collezionisti e i musei del mondo.

www.museopoldipezzoli.it