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La Primavera-Estate 2009 sfila a Parigi

La Primavera-Estate 2009 sfila a Parigi

Da Dior ad Armani passando per Chanel, Gaultier e molti altriÈ terminata la tre giorni parigina dedicata all’Alta Moda. Sulle passerelle più esclusive della capitale francese ha sfilato la Primavera-Estate 2009, un assaggio magico di quello che vedremo nella prossima stagione.

La PE09 di Christian Dior sembra prendere vita da una splendida galleria di ritratti fiamminghi. Must della collezione sono i cappelli piumati o in tessuto, ma comunque slanciati in figure auree. Gli abiti sono caratterizzati da volute, rouche, balze, gonne larghe, morbide e ondeggianti sostenute da ampie costruzioni a corolla.
Pizzi e plissé impreziosiscono anche i colli, che ricadono ampi sulle spalle e infine i gioielli diventano parti integranti delle mise, aggiungendo valore ad abiti unici.

Armani Privè presenta un guardaroba immaginifico, ispirato alla Cina sontuosa e impreziosito da un allure misterioso. Sulle giacche non mancano gli elementi decorativi come nappine dalle lunghe frange, passamaneria, ricami, diagonali di bottoncini e grandi spille gioiello.
Le spalle diventano punto cardine della costruzione di tailleur e abiti stile Celeste Impero e non mancano stampe orientali acquarellate sulla seta, pizzi e colori mai scontati.
La femminilità è raccontata anche dagli accessori, decolletées dalla punta tonda, che definiscono la silhouette, e fantasia nelle borse, dalle piccole clutch ricoperte di seta e pietre alle bustine di vernice, fino alle tracolle trattenute da catenelle di metallo o accessoriate da lunghe frange, senza dimenticare linee mezzaluna.

Omaggio al bianco in casa Chanel. La collezione Primavera-Estate 2009 firmata da Karl Lagerfeld è un tributo agli anni ’60.
Gonne con piegona davanti, moderatamente sopra il ginocchio, tailleur a collo a cratere, abiti con giacche-bolerino che possono ridursi a un coprispalle, spalle piccole ma ben sostenute e poi fiori, fiori dappertutto: di carta, enormi, quasi per una festa, tanto che le camelie sostituiscono i gioielli.
L’Haute Couture made in Chanel è fatta di dettagli dall’allure per bene, dalle lavorazioni preziose e dal tocco impagabile dell’eleganza senza tempo.

La donna di Christian Lacroix è una sirenetta contemporanea che non vuole rinunciare al colore e al brio.
Per lo stilista arlesiano vero must della stagione sono calze in vago pizzo floreale, con i sandali che si arrampicano sulla caviglia formando un tralcio di coralli rosa e orecchini enormi e diamantati.
A gonne corte e cortissime si alternano abiti da sera drappeggiati in taffetas color ostrica o in satin plissettato sfumato dal fucsia al rosa e con un tralcio di rose che percorre in verticale tutta la schiena.

Omaggio all’arte anche per Givenchy che sulla passerella parigina ha portato abiti ispirati al pittore Lawence Alma-Tadema.
Riccardo Tisci per la Primavera-Estate 2009 unisce alla sua anima dark una leggerezza intimista. Accanto a un’armatura di catene d’argento troviamo toghe con i cappucci che velano il viso, linee grafiche e costruzioni pulite, unite a giochi di drappeggi e panneggi. Le spalle sono importanti, sostenute e valorizzate dalla struttura del tessuto plissettato e, infine, giri sovrapposti di catene metalliche per disegnare l’appeal ultra moderno di una donna che sceglie decori a metà tra tribale e metropolitano.

Atmosfera burlesque per Jean Paul Gaultier che porta sulla passerella di Parigi una collezione PE09 ispirata agli anni ’20, ma non solo.
Le modelle ricordano le attrici dei vecchi film muti in bianco e nero, i volumi delle spalle e i tagli geometrici ci fanno fare un salto fino agli ’80, il tutto attraverso tessuti impalpabili, trasparenti e romantici.

Infine, Valentino.
Il debutto di Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli riporta in passerella abiti dal gusto Valentino, tanto da entusiasmare lo stilista stesso fino a farlo commuovere.
«Hanno guardato bene gli archivi, imparato anche i trucchi, nel loro chic mi sono ritrovato. Certi abiti è come se li avessimo fatti insieme. Suggerimenti? Mai. Gli ho detto di fare quello che si sentivano, di rispettare la storia del marchio, senza pazzie».
Accompagnati da un’orchestra di 17 elementi si sono visti 40 abiti messi insieme da 40 sarte per 40 diverse donne che siano belle, con molta personalità, mai convenzionali.
Cappottini che intrecciano spirali di plissè fermandole con il nodo, vestiti costruiti con balze piatte, quasi rigorose, altri con ruches sul fondo ricamato dell’organza rosa antico.
Decori floreali impreziosiscono linee asciutte, slanciate, sofisticate, con i collage di pizzi cuciti insieme.
I colori vanno  dal mauve al fucsia, dal grigio al rosa polvere, dal beige al fumée fino al verde smeraldo; l’importante è che non compaia il nero.