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La drammaturgia nordafricana a Milano

La drammaturgia nordafricana a Milano

28 febbraio ai Filodrammatici

Se siete a Milano, in questi giorni dedicati alle sfilate, e volete ritagliarvi un particolare momento dedicato alla cultura tra una passerella e l’altra, ecco un appuntamento da non perdere al Teatro dei Filodrammatici,  il 28 febbraio 2011 alle 21.

In scena “Corpi in ostaggio / Cinquanta” dell’autrice tunisina Jalila Baccar, mise en espace a cura di Tiziana Bergamaschi e con Roberto Bocchi, Sara Corso, Giulia Donelli, Francesca Francomeni, Eloisa Gatto, Egon Gorghetto, Gaia Gulizia, Linda Montecchiani, Vincenza Pastore, Riccardo Ripani, Antonello Taurino.

Si tratta di una piece teatrale legata a uno dei progetti dell’Accademia dei Filodrammatici, una delle scuole d’arte drammatica più conosciute e antiche d’Italia, che da più di duecento anni si occupa della formazione di attori professionisti, dello sviluppo e della divulgazione della cultura teatrale.

Da cinque anni l’Accademia organizza “Incontri con la drammaturgia”, corso dedicato a giovani attori che vogliano approfondire testi e autori teatrali contemporanei. L’edizione di quest’anno, che va da febbraio a marzo, è incentrata sulla drammaturgia nord africana e coinvolge il Centre Culturel Français di Milano e OUTIS Centro per la Drammaturgia Contemporanea. Il seminaio prende in esame testi di autori nord africani e verranno proposte le mise-en-espace di due opere fra quelle analizzate. Una di queste è “Corpi in ostaggio”, la seconda andrà in scena il 21 marzo.

Corpi in ostaggio”, (in ostaggio del velo religioso come del potere politico), testo quanto mai attuale, è stato scritto nel 2004 e ha come altro titolo “Khamsoum” (cinquanta). L’intento del testo è quello di riflettere sugli ultimi cinquant’anni di storia sociale e politica della Tunisia, dall’indipendenza ai nostri giorni attraverso la ricostruzione del perché Juda, una giovane insegnante di fisica, si sia fatta saltare in aria nel cortile del liceo dove insegna. Quest’atto sconvolge il paese e mette in moto i dispositivi antiterrorismo, pone faccia a faccia un regime politico autoritario, la società civile dei cittadini democratici e l’islamismo radicale. La polizia politica interroga le sue amiche, la madre, un allievo e il fidanzato alla ricerca del perché di questa azione e di come sia possibile che delle giovani, come l’amica Amal, figlia di militanti di sinistra, siano passate dal marxismo all’islamismo radicale. La risposta coinvolge noi occidentali più di quanto si possa credere.

Jalila Baccar nasce e vive a Tunisi. Oltre che autrice, è attrice teatrale, cinematografica e televisiva. Collabora da sempre con il marito Fadhel Jaïbi e fonda con lui nel 1976, la prima compagnia privata tunisina il “Nouveau Théâtre de Tunis” e nel 1993 la compagnia “Familia Productions”. “Corps Otages” nel 2005 è stato censurato in Tunisia ed è andato in scena per la prima volta al Teatro Odéon di Parigi nel giugno 2006. Altri suoi testi pubblicati sono “Araberlin” e “Junun“.

In teatro è allestita un’istallazione dell’artista egiziano Medhat Shafik.

Ingresso gratuito – si consiglia la prenotazione al numero 02.86460849

http://www.teatrofilodrammatici.com/

http://www.accademiadeifilodrammatici.it/