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La bellezza e il Giappone

La bellezza e il Giappone

La mostra della settimanaDal 28 ottobre al 5 novembre Roma ospita la quinta edizione del Festival Internazionale del Cinema. Come ogni anno l’evento prevede un focus sulla cultura di un Paese: per il 2010 protagonista sarà il Giappone.

Per far conoscere questo affascinante paese da un punto di vista particolare, Shiseido, partner tecnico della manifestazione ha pensato all’allestimento di una mostra dal titolo “Shiseido, designer della bellezza” all’ Auditorium Parco della Musica: una raccolta di immagini pubblicitarie del marchio da fine 1800 ad oggi che raccontano l’evoluzione del concetto di bellezza in Giappone negli ultimi 140 anni.

La rassegna analizza l’evoluzione degli aspetti sociali del Paese attraverso il percorso della cosmesi.

Le quaranta opere, provenienti dal museo permanente “Shiseido Corporate Museum” di Kakegawa, arrivano per la prima volta in Italia dopo essere state esposte a New York nel 2000 e a Shanghai in occasione dell’”Expo 2010 Shanghai China”.

“Shiseido, designer della bellezza” è una mostra che ripercorre le tappe principali dei mutamenti della società giapponese, una realtà in continua evoluzione seppur fortemente legata alle sue tradizioni, e soprattutto molto influenzata dal modello occidentale. Foto, disegni inediti, campagne pubblicitarie d’autore, packaging, litografie che il colosso giapponese del settore cosmetico ha utilizzato dal 1836 ad oggi per comunicare con le sue consumatrici.

La storia di Shiseido, fondata nel 1872 da Arinobu Fukuhara come farmacia di tipo occidentale, è parallela a quella della produzione di cosmetici in Giappone, cominciata solo nell’ultimo quarto del XIX secolo. La comunicazione che il brand ha sempre utilizzato è fortemente caratterizzata da modernità e da una visione pionieristica del concetto di bellezza.

L’esposizione, organizzata secondo un criterio cronologico è suddivisa in quattro periodi.
La prima sezione è dedicata all’era Meiji (1868 – 1912), epoca di cambiamento radicale in Giappone. Dopo due secoli di isolamento imposto dallo Shogunato Tokugawa, il giovane imperatore Meiji incoraggiò l’interazione sociale e commerciale con l’Occidente. Fu proprio in questo periodo che Arinobu Fukuhara fornì un affascinante esempio di fusione tra i due mondi, fondando Shiseido nel 1872 come farmacia di tipo occidentale. Per la prima volta in Giappone furono distribuiti medicinali occidentali al posto degli antichi rimedi erboristici cinesi e nel 1897, quando le donne giapponesi cominciarono a vestire all’occidentale, Shiseido lanciò i primi cosmetici moderni.

Prosperità e inquietudine caratterizzarono gli anni Venti e Trenta del Novecento. Le influenze occidentali erano dominanti soprattutto nell’arte e nel design e gli stili europei esercitavano un grande fascino. Art Nouveau, Art Decò, Futurismo Italiano e Costruttivismo russo e tedesco contribuirono a creare l’amalgama creativa conosciuta come Modernismo Giapponese. Nacque un nuovo genere di individuo in sintonia con l’Occidente: i mobo e moga (da modern boy e modern girl). Shinzo Fukuhara, figlio ed erede del fondatore di Shiseido, era un mobo che aveva studiato a New York City. Fotografo di talento e conoscitore d’arte fondò il primo dipartimento di design nel 1917.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Occupazione Americana contribuì alla redazione della nuova
Costituzione del Giappone e istituì uno stile di vita americano come ideale da emulare. Nei decenni successivi, la cultura popolare americana rese la società giapponese sempre più cosmopolita e orientata alla gioventù. I cosmetici fornirono alle donne un mezzo per reinventarsi. Al rosso, nero e bianco, i colori trucco della tradizione giapponese, si aggiunsero il rosa e le tinte pastello. Entro la fine degli anni ’60 il dipartimento di design Shiseido godeva di fama mondiale. I suoi comunicati ricchi di spirito e disinvoltura erano simili a quelli della Pop Art. Anche gli spot televisivi di erano all’avanguardia.

Nella metà degli anni 60, i designer Shiseido trovarono nei tradizionali concetti giapponesi di bellezza un’alternativa agli ideali occidentali. Guardando indietro al proprio patrimonio storico, trovarono ispirazione nella storia dell’arte e della cultura giapponese. Nel 1980 Shiseido cominciò a sviluppare prodotti per i consumatori più giovani, concentrandosi su un’estetica nota come “kawai” che può essere tradotto come “carino”, e che insieme al kitsch giapponese è sempre coesistito con una più elegante sensibilità minimalista.

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