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Investire, in un’auto d’epoca

Investire, in un’auto d’epoca

Beni rifugio anti crisi«Chi ha acquistato durante la recessione una Bugatti, una Jaguar o una Ferrari perfettamente conservate, ha fatto meglio di chiunque abbia investito. Le macchine storiche hanno fatto decisamente meglio della Borsa e del mattone – bastava poco in realtà – ma anche delle opere d’arte e dell’oro>>.

Ecco che Financial Times decreta le auto d’epoca il miglior investimento in tempo di crisi e non solo.
Tante le motivazioni di questa crescita. A gonfiare le quotazioni di quelli che si possono definire come beni rifugio, è stata la fuga in massa dai mercati, dall’immobiliare e dagli investimenti finanziari strutturati.
Altro elemento a favore delle auto d’epoca è la fedeltà nell’acquisto. Infatti, uno studio pubblicato questa primavera da un gruppo di analisti americani in 4 casi su 10 la transazione avviene appena dopo la morte o il crack personale di un collezionista privato dato però che non limita un fiorente mercato con compravendite abbastanza regolari.

«Si è verificata una fuga verso i beni reali», spiega al Financial Times il fondatore del gruppo Historic Automobile, Dietrich Hatlapa, banchiere e collezionista che ha inventato l’indice Hagi Top che stabilisce i prezzi delle auto storiche. «La gente vuole qualcosa che possa guardare e toccare la sera, piuttosto che un pezzo di carta in banca», aggiunge Hatlapa.

L’indice Hagi, che Hatlapa ha progettato con un altro ex banchiere calcola i prezzi di 11 marchi e 38 modelli. Ed è in aumentato di quasi il 39 per cento dal suo lancio, avvenuto all’inizio del 2008, sicuramente la migliore performance seguita solo dal prezzo dell’oro, salito di oltre il 15 per cento dall’inizio del 2008.