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Intervista a Marco Benadì

Intervista a Marco Benadì

Una panoramica sulla situazione del marketing in Italia tra prospettive e sogni

Luxgallery.it ha incontrato Marco Benadì Direttore Generale di Dolci Advertising e docente di marketing del Master in Marketing & Comunicazione promosso dall’Università degli Studi di Torino.
Torinese Doc, laurea in Economia a Torino, studi presso la Copenaghen Business School e la London School of Economics, Marco vive da protagonista il mondo del marketing da più di quindici anni.
Tanti sono stati i progetti nell’ambito della comunicazione di beni di lusso tanto l’ultimo dei quali ha visto vincere la sua Agenzia insieme ad Absolute Yacht il “Nautical Marketing Awards 2008”.

Come sta cambiando il marketing soprattutto nella comunicazione dei beni di lusso?
Il marketing è strettamente correlato al mercato ed è proprio per questo che sta vivendo un momento di grande cambiamento.
Il consumatore di beni di lusso non fa parte più di un elite economico-culturale, oggi, piuttosto proviene da un mercato emergente, meno acculturato e meno legato allo status, ma con ingenti disponibilità e motivato a ostentare i così detti “soldi nuovi”.
Il mercato quotidianamente vede concretizzarsi la rivoluzione del lusso accessibile e così il consumatore si approccia all’acquisto contemporaneamente di prodotti di prestigio  accessibile come il gelato Häagen-Dazs, la biancheria intima Victoria’s Secret…. (Trading Up) e prodotti con i quali risparmiare per poi permettersi beni di lusso (Trading Down).

Com’è strutturato il Master e cosa offre di innovativo agli alunni?
Il Plus che questo master garantisce agli alunni è sicuramente il contatto diretto con il mondo del lavoro.
Il corso, infatti, è basato sulla teoria del learning by doing. Una didattica aggiornata alle esigenze del mercato che vuole la preparazione e la pragmaticità.
Il Master è diviso in due macro-aree; la prima vede i ragazzi frequentare corsi propedeutici volti ad approcciarsi alla materia in maniera specifica, la seconda, invece, dedicata agli approfondimenti. Uno di questi Special Topic è proprio il lusso.

Che ruolo ha il Made in Italy nel settore del lusso? E quali sono in questo momento storico ed economico le esigenze del mercato?
Noi parliamo molto di italianità a 360°, ma il Made in Italy su cui dobbiamo puntare in questo momento è quello fatto dalle piccole realtà di grande tradizione e volte all’artigianalità.

Quali sono le nuove frontiere del marketing?
Fabris recentemente ha scritto un articolo in cui invitava gli esperti a rivoluzionare i classici strumenti del marketing perché siamo di fronte a una transizione d’epoca.
Io penso che sia fondamentale presentare ai ragazzi, con onestà e trasparenza, anche i fallimenti, analizzando le strategie per capire le ragioni per le quali non hanno funzionato.
Fondamentale poi è osservare i mutamenti e le contraddizioni socio-culturali, quelle che spingono le persone a viaggiare in low cost e alloggiare in un resort a 5 stelle.
Tanti sono i nuovi target di riferimento e le nuove frammentazioni del mercato, basti solo pensare al ruolo dell’età che oggi non è più una questione anagrafica bensì psicologia e di percezione sociale.

A quale oggetto non saprebbe rinunciare?
Affettivamente parlando… al mio orologio per il profondo legame con il tempo.
Guardarlo e rendermi conto di avere quindici minuti per me è il vero lusso.
Una ricerca su base europea ha dimostrato che la maggior parte dei Top Manager rinuncerebbero a parte del proprio stipendio per avere più tempo da dedicare a sé, alla propria famiglia ai propri interessi.
Il web in questa prospettiva acquisisce un ruolo fondamentale perché ha abbattuto le barriere spazio temporali liberando l’uomo da limiti prima invalicabili.

Francesca Zottola

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