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Il lusso in guanti italiani

Il lusso in guanti italiani

Intervista a Giorgio Sermoneta Per produrre un paio di guanti Sermoneta sono necessarie 28 fasi di lavorazione unite all’abilità e precisione di almeno 10 artigiani che, con mani esperte, creano cartamodelli, tagliano e confezionano la pelle. “Oltre ai nostri maestri interni – dice Giorgio Sermoneta, presidente e fondatore dell’azienda – lavorano per noi circa 38 laboratori artigianali. Questi sono tutti ubicati nella zona del napoletano dove la tradizione guantaia è stata importata già dall’800 dai francesi”.

Sarà forse questa attenzione alle lavorazioni, unita alla scelta dei pellami provengono dai migliori allevamenti di tutto il mondo (dallo Yemen all’Etiopia per il capretto, dal Nord e Sud America per il cervo, il peckary e il cinghiale, dall’Africa per il coccodrillo, all’Australia per lo struzzo e dall’Inghilterra i merinos), che fanno di questa azienda, estremamente specializzata, un vessillo del made in Italy nel mondo.

Infatti, a partire dal 2000 è iniziato il progetto retail che da della Spiga a Milano e da Venezia (calle Larga XXII) ha portato le insegne Sermoneta fino a New York, Vienna, Londra, Mosca e Chicago. La conquista del mercato giapponese è iniziata intorno al 2002 con un crescendo che ha portato oggi Sermoneta a essere presente con oltre 50 corner nei più prestigiosi store del paese.

Un bel percorso per una realtà così di nicchia…
E non è per niente concluso. Entro quest’anno apriremo il secondo monomarca a New York e poi inaugureremo a Toronto. Siamo in trattativa per uno spazio a Las Vegas mentre nei nostri desiderata c’è un flagship a Parigi in rue Saint Honoré.

Per la sua attività l’estero è quindi importante…
Oggi il 30% della nostra produzione (800mila paia l’anno ndr) viene esportata. Però voglio segnalare che il 30% dei guanti commercializzati in Italia sono acquistati da stranieri. Si tratta prevalentemente di turisti provenienti da Usa, Giappone e Russia che vogliono tornare a casa con un regalo esempio di vero made in Italy che non sia troppo ingombrante o pesante nel bagaglio ma che trasmetta il lusso proprio dei manufatti italiani.

Cosa significa lusso nel mondo dei guanti?
Le faccio un esempio preso dall’ultima collezione. Abbiamo proposto, per Usa e Russia, solo su ordinazione, un guanto in coccodrillo che costa quasi 2500 euro. Fra i prodotti in produzione più cari c’è, per il mercato statunitense, un guanto da donna in struzzo da 900 dollari.

Chi indossa più i guanti, la donna o l’uomo?
Sicuramente la donna con una percentuale dell’80% rispetto agli uomini. Le signore usano i guanti come accessorio fashion mentre gli uomini lo vedono come oggetto pratico anche se chi vuole ostentare lo sceglie in coccodrillo. Comunque l’uomo elegante non si discosta dal cinghiale, dal peckary o dallo struzzo.

Alessandra Iannello