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I sapori delle feste

I sapori delle feste

Ecco cosa non può mancare in tavola per festeggiare

Tra novità e tradizione, tra menu tipici e piatti eclettici, ci sono ingredienti e alimenti che non possono mancare su una tavola di Natale che si rispetti.

Per antipasti e piatti golosi, ecco il salmone – ottimo quello norvegese da scoprire sul sito Fiordisapori.it – e il caviale.  Le qualità più famose di quest’ultimo sono provenienti dal Mar Caspio e sono il Beluga, il più pregiato e il più raro, l’Oscietra, considerato da molti il tipo più raffinato, il Sevruga, più facile da reperire.
Apprezzato in Italia e all’estero è anche il caviale prodotto a Brescia, a Viadana di Calvisano, dall’Agroittica Lombarda. Si chiama Calvisius ed è ottenuto dallo storione bianco allevato a ciclo completo. Gli storioni nascono infatti in cattività e l’azienda contribuisce così a salvaguardare un animale la cui sopravvivenza nel mondo è compromessa al punto di farlo inserire nella lista delle specie a rischio di estinzione.
Le origini del nome del paese lombardo sono legate, secondo una leggenda, alla produzione di caviale fin dall’antichità, grazie a Calvisius (nome da cui deriva Calvisano), un nobile romano dai gusti raffinati che si trasferì nella cittadina per allevare storioni e avere sempre a disposizione caviale fresco per i suoi banchetti. Presto il nome di questo anfitrione si estese a tutta la località in cui viveva. Oggi Agroittica Lombarda, che fin dal 1980 alleva lo storione proprio a Calvisano, ha voluto battezzare il suo caviale in onore del nobile romano.

Chi è toccato dal fascino del Nord Europa, non può far mancare sulla sua tavola la carne di renna, povera di grassi e con un tipico sapore di selvaggina, da assaggiare in numerose ricette.

Uno degli alimenti più ricercati è poi, sicuramente, il foie gras di anatra, ritenuto meno pregiato, e di oca. Ne esistono diverse presentazioni: il foie gras entier, più esclusivo, il foie gras, costituito da diversi pezzi di fegato compattati insieme, il bloc de foie gras, il pâté de foie gras, la mousse de foie gras, il parfait de foie gras. L’alimento viene aromatizzato con tartufo o con liquori come l’armagnac. Per non sbagliare si può presentarlo, come da tradizione, accompagnato da pane abbrustolito o tostato o con salsa di cipolle, e servito con un vino da dessert, come il Sauternes, o con un vino bianco secco.
Da non perdere quello di Comtesse du Barry, azienda attiva da più di un secolo, o quello di Jeanne Bertot, piccola azienda che lavora in maniera accurata una delle materie prime più delicate che esistono sulla scena della gastronomia mondiale.

Per accompagnare piatti di carne, formaggi e non solo, ecco la tradizionale mostarda. Ce ne sono per tutti i gusti, dalla versione vicentina a base di polpa di mela cotogna, a quella cremonese, miscela di frutta candita e sciroppo, alla mantovana, con mela cotogna, eventualmente anche con pere ma con frutti interi, per arrivare a quella di Voghera, miscela di frutta candita e sciroppo, e alla cotognata.
Il must è quella mantovana fatta con spicchi di mele “Campanine”, una sorta di mela selvatica, dura, asprigna, ma dal gusto forte e suggestivo. La producono diverse aziende agrituristiche, tra cui Le Tamerici.

Tra i formaggi, ecco il Basajo di La Casearia, erborinato con latte di pecora affinato con vinaccia di passito di Pantelleria, ricoperto in crosta con uva passa. Da associare, per i più coraggiosi, a un altro alimento tipico del Natale, i datteri, usati di consueto al termine del pasto. Non è difficile trovare quelli di alta qualità e freschi. I migliori sono ritenuti quelli di Israele, molto grossi, scuri, morbidi e dolcissimi, dal costo molto elevato.

Per acquistare datteri e frutta secca, ecco la Boutique della Frutta Secca di Albenga  dove si possono trovare più di cento varietà diverse provenienti da ogni latitudine e dove si possono scoprire golosità rare.

Da qualche anno ha fatto la comparsa sulle nostre tavole di Natale la frutta esotica, dall’ananas al cocco. Per stupire gli ospiti, si possono scegliere varietà meno conosciute come il babaco, la cherimoya, il durian, la feijoa, la pitaya o il rambutan.

Per quanto riguarda i dolci, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Non può mancare, naturalmente il panettone, di nomi famosi o di pasticcerie artigianali meno conosciute. Ecco il panettone classico di Cova, anche nella versione mignon, la limited edition al cioccolato di Besana e quello “Il lievito naturale” delle Tre Marie.

I più golosi potranno poi scegliere tra un’infinita varietà di dessert, come il tronchetto, il pandoro, il torrone, nelle classiche versioni cremonesi o nelle mille varietà beneventane, o le numerosissime declinazioni del cioccolato, dal Frutto del Cacao di Caffarel al Cubotto Chocaviar Venchi. E ancora il pandolce e la sacripantina di Genova, il panforte di Siena, il buccellato siciliano, il pangiallo romano, il fristingo marchigiano, i cacionetti abruzzesi, le castagnelle pugliesi.

Per rendere poi preziose e originali le proprie ricette, basta un pizzico di pagliuzze d’oro. Dove acquistarle? Da CempByManunta a Torino.