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Gualtiero Marchesi e le stelle Michelin

Gualtiero Marchesi e le stelle Michelin

Il celebre chef ha restituito le stelle alla celebre guida
È stato inaugurato da qualche mese il Teatro Alla Scala Il Marchesino del famoso chef Gualtiero Marchesi, che ha scelto uno dei luoghi più belli e suggestivi di Milano per il suo nuovo ristorante.

Ieri, 17 maggio 2008, in una conferenza stampa a Milano lo chef ha restituito le stelle alla Michelin, con una motivazione che farà parlare di sé.

Ecco le parole di Gualtiero Marchesi: “Da un mese ho aperto il Ristorante Teatro Alla Scala Il Marchesino e la domanda che più insistentemente mi è stata rivolta dai giornalisti è se punto a una stella. La frase, sempre uguale, ossessiva, sembra quasi sottolineare che chi apre un ristorante lo fa solo per quel motivo. Io ho aperto il Marchesino soprattutto per me stesso, per Milano e perché Milano e l’Italia nel mondo sono La Scala. Trovo ingiusto pensare che un giovane cuoco metta in gioco se stesso e il suo futuro per accondiscendere un giudizio e non, semplicemente, tentare di esprimere ciò che ha dentro. Per questo, dopo quello che ho fatto e dato in sessant’anni, e in difesa di chi inizia questo lavoro, non accetto più l’altalena dei punteggi. L’unico giudizio a cui tengo è quello di chi si siede a tavola senza preconcetti, per gustare un piatto. Forse la continua pressione a inventare qualcosa di nuovo, di inedito, di eccezionale ha offuscato la vera prospettiva che è quella di fare una cucina dove la bravura si sposi con la finezza intellettuale, ma soprattutto con la conoscenza profonda delle materie prime. L’armonia non dissacra, non stupisce, riempie e sazia.
La cucina è paragonabile all’arte? Se, sì, allora nessun arte può essere valutata con un punteggio, pena l’atrofia e la morte della stessa. E chi è, in fondo, un artista? Un artigiano che a volte crea dei capolavori. Giudicatemi da questa prospettiva, per uno che studia e ama la cucina da sessant’anni e che a volte è riuscito ad andare oltre, verso l’arte”.

Lo chef non si accontenta di un punteggio che rende oggettivo un gusto personale e non si sente più parte del gusto attuale. “Quello che faccio ora è il frutto di un lungo percorso. Il Ristorante Il Teatro Alla Scala mi dà la possibilità di interpretare ogni momento della giornata. Guai accontentarsi. È il movimento stesso della cucina che mi interessa, il suo farsi quotidiano e imprevedibile”.

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