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Grandi vini toscani all’asta

Grandi vini toscani all’asta

La dodicesima edizione di Alla Corte del Vino

Sta per partire la dodicesima edizione della rassegna Alla Corte del Vino, che si terrà alla Fattoria Le Corti a San Casciano Val di Pesa, dal 16 al 18 maggio.

L’asta inaugurale sarà battuta da Gaddo della Gherardesca e allestita all’interno di Villa Le Corti durante un pranzo di gala preparato da Fulvio Pierangelini.
Nomi importanti che rappresentano e raccontano la Toscana per un grande obiettivo: sostenere la ricerca sui tumori infantili. Il ricavato del pranzo e della vendita all’asta di oltre trenta lotti verrà devoluto all’Associazione 7° piano di Milano e alla Fondazione dell’Ospedale Meyer.

Alla vendita all’incanto, realizzata con il supporto tecnico di Pandolfini, hanno già aderito molti produttori quali Ornellaia con la bottiglia che celebra 20 anni di storia, una 6 litri del 2005 con una preziosa serigrafia in oro zecchino (base d’asta 5.500 euro), Arnaldo Caprai che ha messo a disposizione la 3 litri di Sagrantino del 1997, entrato a far parte delle 12 migliori bottiglie dell’ultima annata storica del Novecento, Vittorio Moretti con la 3 litri Millennium Bellavista 1995 della propria cantina personale, Castello di Ama con una 9 litri di Apparita 2004 (entrambi con base d’asta 1.500 euro), la famglia Zonin! con una 5 litri di Acciaiolo con l’etichetta incisa da un maestro vetraio in polvere d’oro, Contini Bonaccossi con 3 bottiglie di Vin Santo di Capezzana 2000 in una cassa realizzata appositamente per l’occasione, nominato dall’International Wine Challenge, il miglior vino da dessert del mondo.

A fianco dei grandi vini, verranno messi all’incanto alcuni soggiorni in luoghi speciali: al Four Seasons Firenze che aprirà proprio a metà maggio, a l’Albereta, tra i vigneti della Franciacorta con trattamenti di bellezza firmati Henri Chenot, nella Tenuta Marsiliana dei Principi Corsini in Maremma. E anche due giorni di scuola di cucina all’Accademia Barilla di Parma o la possibilità di offrire a una bambina la partecipazione a una sfilata di moda. Gioielli e oggetti di moda aumentano le possibilità di partecipare a questa gara di solidarietà.

L’asta inaugura due giorni dedicati ai grandi vini toscani. Quest’anno il numero dei produttori di vino di qualità sale a 125, con la possibilità di degustare 250.

Il programma di Alla Corte del Vino prevede seminari aperti al pubblico dove esperti giornalisti ed enologi guidano il visitatore in un percorso degustativo a tema. Si va da Bollicine d’autore in cui saranno messi a confronto grandi champagne e spumanti, a 20 anni di Ornellaia, una verticale di otto annate storiche, all’incontro con  Slow Food che avrà per titolo Scenari Futuri.

Inoltre, i vini verranno associati alla tradizione della cucina italiana grazie a Colazioni di Piacere, che saranno condotte da una donna, Beatrice Segoni del Borgo San Jacopo, il ristorante dell’Hotel Lungarno di Firenze. La Segoni propone una cucina leggera, fatta a regola d’arte assecondando le stagioni ed i prodotti, proponendo “classici”, tra i quali il grande fritto all’italiana ed il pane e la pasta fatti in casa.
Non mancano gli antichi mestieri, con 80 artigiani che lavoreranno dal vivo i loro manufatti e mostreranno così al pubblico le tecniche nelle quali eccellono ricostruendo in loco un angolo delle loro botteghe.

In mostra si potrà ammirare la lavorazione del cuoietto fiorentino con le decorazioni in oro zecchino fatte a mano; come si realizza una cornice in pastiglia, come si tornisce una penna stilografica lavorando legni pregiati; come si scolpisce la pietra leccese per realizzare oggetti d’uso o oggetti d’arte. E inoltre la realizzazione del mosaico fiorentino, la molatura di un vetro antico del ‘700, il restauro di un mobile pregiato, un prezioso tessuto su antichi telai. Un lungo week end di incontri speciali con le eccellenze del manu facere, del fare con le mani. Ospite d’onore sarà Roberto Capucci, considerato dalla stampa di tutto il mondo “autore di opere d’arte in tessuto” che si è sempre contraddistinto per la sua eccezionale manualità e predisposizione per la sperimentazione, con la mostra “Capucci e il casentino: tra sperimentazione ed artigianalità”.