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Da Fattori a Cartier, settembre in mostra

Da Fattori a Cartier, settembre in mostra

Da Milano a Tokyo

Settembre è mese di arte e vernissage. Abbiamo già visto numerose proposte. Ecco ancora al via tante mostre, per gli appassionati arte, scienza e moda.

L’Ottocento Italiano è protagonista in diverse rassegne. Fino al 2 maggio è possibile visitare alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di PiacenzaPittura Toscana alla Ricci Oddi – Collezioni a confronto”. In mostra 40 dipinti a olio, tutti rigorosamente di piccolo formato, costituenti una collezione privata lombarda. Si tratta di opere d’eccezione dell’Ottocento toscano firmate dai principali protagonisti del movimento macchiaiolo. Accanto ai maestri riconosciuti, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e Vincenzo Cabianca, spicca il nucleo dei cosiddetti “italiani a Parigi“, Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi e Giuseppe De Nittis. E’ noto che al piccolo formato, spesso realizzato su tavolette portatili, gli artisti toscani si dedicavano dipingendo “en plein air“, studiando e riproducendo il vero direttamente sul posto, dando vita a un genere molto ambito dai collezionisti.

A Rancate, nel Canton Ticino, è in programma, da 20 settembre al 10 gennaio, “Da Fattori a Previati: una raccolta ritrovata – Riccardo Molo, collezionista d’arte tra Svizzera e Italia” presso la Pinacoteca Cantonale Giovanni Zust. Riemerge, dopo essere rimasta celata per ben 75 anni, la collezione d’arte di Riccardo Molo, uomo d’affari di origine ticinese, attivo a cavallo tra Ottocento e Novecento tra Ticino, Berlino, Rio de la Plata, in Argentina, e soprattutto in Italia. E assolutamente italiana è la raccolta d’arte che Riccardo Molo riuscì a mettere insieme nella sua villa di Balerna, nel corso degli anni Venti: Previati, Mosè Bianchi, Segantini, Delleani, Cabianca, Pasini, Fattori, Delbono, in un progetto, tipico di quegli anni, di raccolta dei vertici di ogni singola “scuola regionale”.
La passione di Molo per la pittura dell’Ottocento italiano era espressione della generale riscoperta che negli anni Venti si avviò sui Macchiaioli e, in generale, sulla pittura del secolo precedente. Inoltre, approfittando dell’immissione sul mercato di un ingente numero di opere di Gaetano Previati, Molo acquistò anche alcuni importanti dipinti del maestro divisionista, tra cui una versione preliminare di Maternità (1891), opera cardine nel percorso dell’artista.

Per gli amanti dell’arte moderna, ecco un’altra rassegna che ripercorre la passione di un grande collezionista e mecenate, Francesco Martani. Ecco “Classici Splendori. Passioni senza tempo alla corte di Matilde” presso il Chiostro di San Benedetto a San Benedetto Po dal 19 settembre al 10 gennaio. Sono selezionate opere provenienti dalla raccolta italiana della Fondazione di Ca’ La Ghironda di Zola Predosa, del periodo che parte dal Rinascimento Bolognese per abbracciare tre secoli di pittura italiana con richiami alla pittura d’Oltralpe. Questa collezione di dipinti dal Cinque, al Sei ed al Settecento, manifesta una pluralità delle tematiche di molte aree culturali italiane e straniere ed una elevata qualità dell’opere selezionate: Annibale Carracci, Guido Reni, il Guercino, Francesco Francia, Luca Giordano da Napoli, Giovan Battista Garulli detto il Baciccio, Jan van Kessel, Anton Van Dyck sono alcuni degli artisti in mostra. I temi sono vari: il sacro e il profano, le nature morte di Jean-Baptiste Monnoyer, le scene di genere del Todeschini, i ritratti di Bernardo Strozzi e i paesaggi del Peruzzini.

Il Cinquecento e il Seicento tornano, viste da un altro punto di osservazione, nella mostra iconografica storico-scientifica “Galileo, Venezia e la Luna”, dal 27 settembre al 18 ottobre all’Isola di S. Servolo per poi passare dal 19 ottobre al 16 novembre a Palazzo Zorzi a Venezia per finire da dicembre a gennaio ad Asiago. Ecco ancora Galileo protagonista di un’importante rassegna. La mostra si pone come uno dei momenti di punta di una delle assise mondiali più importanti di questo Anno Internazionale dell’Astronomia e percorre, fisicamente, un itinerario che dall’Adriatico di Venezia sale idealmente a Cima Ekar sull’Altopiano di Asiago, ovvero dalle osservazioni galileiane della Luna ad uno dei più grandi telescopi italiani della moderna ricerca astronomica. L’esposizione vuole illustrare, attraverso immagini dei secoli XVI e XVII e foto recenti, i luoghi (alcuni dei quali scomparsi) frequentati a Venezia da Galileo in quei diciotto anni in cui fu pubblico professore all’Università di Padova. Vengono illustrati i disegni della Luna che Galileo eseguì quando per primo scoprì che la Luna non era liscia e perfetta come si era creduto per quasi duemila anni. Vengono illustrate le numerose mappe della Luna che si susseguirono nel Seicento, nel Settecento e nell’Ottocento in un vero e proprio percorso di evoluzione della cartografia lunare strettamente legato al perfezionamento delle ottiche per cannocchiali.

Ad un’altro grande genio è dedicata “Il laboratorio di Leonardo. I codici, le macchine e i disegni” presso il Castello Visconteo di Vigevano dal 13 settembre al 5 aprile. Grazie a tecnologie innovative il pubblico conoscerà i codici più importanti del grande Genio e inedite ricostruzioni fisiche e digitali di strumenti straordinari come la Macchina Volante, il Leone Meccanico, oltre a entrare in contatto con i disegni e i dipinti presentati con la tecnologia HyperView. Per la prima volta i visitatori potranno sfogliare virtualmente, grazie alla tecnologia Virtual Codex, il Codice Atlantico, il Codice del Volo e il Manoscritto B di Leonardo da Vinci. Seguirà, ad ottobre, “Splendori di Corte. Gli Sforza, il Rinascimento, la Città” che analizzerà i legami tra la città di Vigevano, la signoria sforzesca, la figura di Leonardo da Vinci e le testimonianze artistiche presenti su tutto il territorio lomellino.

Non mancano naturalmente rassegne dedicate all’arte dei nostri giorni, in sedi espositivi comuni e meno comuni. Il Palazzo di Giustizia di Milano diventa un inusitato spazio per l’arte contemporanea con La giustizia e i suoi simboli, mostra che raggruppa una trentina di opere di Basil Beattie, Mitsuo Miyahara e Aldo Rota, che hanno lavorato  usando come fonte d’ispirazione il tema della giustizia, dialogando con i grandi capolavori presenti nella struttura e la grande fisicità dell’edificio disegnato da Marcello Piacentini.

Sempre a Milano, il giapponese Koji Yamamoto è oggetto di Another Nature, dal 18 settembre al 31 ottobre alla Lorenzelli Arte.

Le opere monumentali di Xavier Veilhan saranno protagoniste, invece, a Parigi, alla Reggia di Versailles, fino al 13 dicembre. ”Veilhan Versailles” presenta otto creazioni, in bronzo, lamiera e fibra di vetro nei giardini e sulle scale del palazzo. Oltre ad una carrozza a sei cavalli, una statuetta di una donna nuda, statue di architetti contemporanei, un Yuri Gagarin gigante disteso accanto al suo casco ricorda la più grande avventura dell’uomo. Chi si trova nella capitale francese può ammirare anche la rassegna del LouvreTitian, Tintoretto, Veronese – Rivals in Renaissance”, con opere dei tre maestri dell’arte rinascimentale veneziana.

Raccoglie più di cinquanta opere di undici artisti, italiani e israeliani, che testimoniano le tendenze artistiche delle generazioni nate tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, “CAMPOLUNGO. L’orizzonte sensibile del Contemporaneo”. La mostra, in programma dal 15 settembre al 10 ottobre, al Complesso del Vittoriano di Roma, accoglie lavori di Valerio Berruti, Enrico T. De Paris, Shay Frisch, Federico Guida, Riccardo Gusmaroli, Min Jung Kim, Francesco Lauretta, Domingo Milella, Barbara Nahmad, Sharon Pazner e Alex Pinna. Il titolo è riferito proprio all’espressione tecnica “campo lungo”, che si usa per un certo tipo di inquadratura cinematografica. Questa esposizione, che nasce da un’idea di Vittoria Coen e del gallerista Ermanno Tedeschi, esprime la distanza in cui si concentrano le attenzioni degli artisti selezionati. Il “campo lungo” ci permette di vedere esposti in mostra matita e pennello, olio e acrilico, rette e curve non più fieramente avverse, carta, tela, metalli, materiali che sfidano il tempo in dipinti, installazioni, sculture, fotografie e video.

Non mancano rassegne per gli appassionati di moda. Gli abiti-scultura di Roberto Capucci si possono scoprire dal 17 settembre al 13 dicembre al Castello Odescalchi di Bracciano con ‘Sovrana Eleganza’. Oltre sessanta le creazioni del sarto, in un continuo dialogo tra la moda e altre forme d’arte come la pittura rinascimentale, la musica e il teatro.

Dialogo che caratterizza “The Art of Fashion” dal 19 settembre al 10 gennaio 2010 al museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam. Durante il periodo di svolgimento della rassegna, verranno commissionati progetti speciali ad artisti e stilisti come Viktor & Rolf, Hussein Chalayan, Walter van Beirendonck, Anna Nicole Ziesche e Naomi Filmer. In oltre, la mostra vedrà anche la presenza di opere di altri artisti quali Dai Rees, Jana Bartak, Martin Margiela.

Le più belle creazioni Cartier saranno protagonisti a Pechino, presso il Palace Museum, fino al 22 novembre. Oltre 350 gioielli che risalgono agli anni compresi tra la fondazione dell’azienda e il 1970 mettono in evidenza l’influenza cinese sulle scelte stilistiche del marchio.

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