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Carnevali Yacht e il lusso da diporto

Carnevali Yacht e il lusso da diporto

Intervista ad Angelo Carnevali titolare dell’Azienda e ideatore di una nuova idea di cantiere navale. Una storia di passione e ricerca, determinazione e voglia di migliorare sempre.

Il primo yacht targato Carnevali è il “36” varato nel 1992 segnando un anno storico per la nautica da diporto, l’industria delle imbarcazioni con flybridge e l’inizio di una proficua stagione di successi.

La Carnevali Yacht in dieci anni ha vissuto una crescita esponenziale e un’affermazione indiscussa di un grande cantiere. La sede storica di Marina di Ravenna, con una banchina collegata direttamente al mare, è oggi affiancata ad altri due cantieri a Fano.

La passione per il mare inteso come mezzo di libertà, fanno del suo fondatore l’anima dell’azienda e di conseguenza del progetto ambizioso che è quello di soddisfare le esigenze dettate da una viscerale passione. Un cantiere navale sinonimo di continua ricerca dell’eccellenza, sodalizio di tradizione artigianale e sviluppo tecnologico per far fronte a sfide quotidiane.

Uomo eclettico e vulcanico, proprio come il suo cantiere, Angelo Carnevali è il titolare della Carnevali Yacths dal 1991, anno in cui la società si sciolse dal DC, il cantiere navale fondato dal padre Ambrogio e da Della Pasqua.
Luxgallery l’ha intervistato per raccontarne la storia e la passione per il mare che è punto di partenza e obiettivo ultimo, risultato e ambizione.

Com’è cambiato il mercato dagli anni ’60, anni in cui Ambrogio Carnevali ha fondato l’Azienda, ad oggi?
I cambiamenti sono stati innumerevoli: dalle esigenze degli armatori volte ad una maggiore libertà di personalizzazione, alla metratura sempre crescente delle imbarcazioni, dalla richiesta di innovazione tecnologica e di design all’avanguardia, all’esigenza di un customer care sempre più meticoloso. Noi abbiamo cercato di interpretare i gusti del pubblico prendendo ogni singola esigenza e puntando alla sua soddisfazione. In tutti i modelli Carnevali cerchiamo di sposare la perfetta navigabilità al design più attuale, selezioniamo le innovazioni tecnologiche più avanzate e abbiamo un particolare riguardo per il customer care che considero uno dei punti di forza del Cantiere.

Qual’è il vostro target di riferimento e chi sono i maggiori compratori?
Negli ultimi anni, il target si è spostato verso imbarcazioni sempre più grandi, sulle quali il cliente può intervenire personalmente sull’allestimento degli interni.
Il principale target del Cantiere rispecchia la tipologia del prodotto quale bene di lusso, indirizzandosi verso una fascia di clientela medio-alta, che comprende liberi professionisti ed imprenditori. La famiglia costituisce il centro focale del nostro target, infatti concepiamo i nostri flybridge come un punto di riferimento che accolga tutta la famiglia, rappresentazione di una vera e propria “casa galleggiante” dotata di tutti i comfort.

Quali sono le strategie che attuate per assicuravi il vostro spazio nel mercato?
Puntiamo sulla diffusione della nostra “mission” incentrata sulla totale soddisfazione del cliente che seguiamo dal suo ingresso in Cantiere al varo dell’imbarcazione. Utilizziamo ad ampio raggio la comunicazione e la pubblicità, proponendo una mirata divulgazione dell’immagine del Cantiere, partecipando alle più importanti manifestazioni del settore e organizzando eventi nostri (Carnevali Day). Fondamentale è la qualità dei nostri yacht e dei nostri servizi che mantengono sempre lo stesso valore di mercato, e soprattutto il saper far sentire ogni armatore unico: questa è la filosofia del nostro lavoro. Soddisfare al cento per cento un cliente è per me una sfida irrinunciabile.

Chi è generalmente il decisore d’acquisto di una barca e come si passa dalla volontà di acquisizione alla scelta effettiva di un modello?
Oggi i clienti e futuri armatori hanno le idee ben chiare e sono informati quanto esperti del settore, per cui quando decidono di acquistare un’imbarcazione sanno perfettamente cosa vogliono e dove cercarlo. Quando arrivano da noi è perché sanno che qui possono trovare ciò che meglio corrisponde ai loro progetti. Passare dalla volontà di acquisizione alla scelta effettiva di un modello non richiede passi da gigante, poiché la volontà di acquisizione nasce dalla scelta di un modello ben determinato. I fattori che fanno sì che ci si innamori di un modello piuttosto che di un altro sono vari, la linea esterna dell’imbarcazione, la navigabilità e affidabilità in ogni tipo di mare, l’ampiezza, il comfort e la disposizione degli spazi interni.

Quali sono le caratteristiche distintive dei vostri Yachts?
La Carnevali Yachts deve la fama delle sue imbarcazioni all’abitabilità ottimale, alla linea esclusiva, alla carena inimitabile, alla funzionalità eccelsa.
Innovazione e stile, le ultime tendenze del design nautico e le avanguardie tecnologiche del futuro sono i biglietti da visita delle nostre imbarcazioni.
La linea Custom, poi si presenta come fedele interprete dei gusti personali degli armatori, ma anche negli altri modelli, le diverse versioni consentono di soddisfare i gusti più esigenti.
La carena planante adatta ad ogni tipo di mare è da sempre un nostro vanto, ingenti risorse poi vengono investite negli ultimi ritrovati dell’elettronica e della domotica di bordo, in modo da poter fornire un prodotto d’avanguardia che offra il massimo della comodità e della sicurezza con una gestione semplice.
In conclusione, direi che le nostre imbarcazioni sono il frutto della perfetta fusione fra la lavorazione artigianale, caratterizzata dalla precisione e dall’unicità delle finiture e l’avanguardia tecnologica.

Esiste e quanto conta la personalizzazione nell’ideazione delle imbarcazioni?
La personalizzazione degli ambienti interni è prerogativa di pochi, molti Cantieri producono solo in serie, noi abbiamo scelto di differenziarci “creando”, e non costruendo semplicemente, yachts che soddisfino gli armatori in tutto, a partire dai loro gusti estetici. Nelle imbarcazioni dai 13 ai 16 metri, le possibilità di personalizzazione sono meno vaste, mentre in quelle della linea Custom, la fantasia può non avere limiti nella scelta dei materiali. A mio parere, per il successo di un’imbarcazione non è fondamentale la personalizzazione in sé, bensì il suo connubio con la superba navigabilità e il perfetto utilizzo degli spazi.

Cura del dettaglio ed eleganza accompagnano anche la vostra linea di accessori. Che ruolo hanno nel posizionamento del vostro marchio?
Veicolano il nostro marchio, ma ancor di più veicolano il nostro trend, ossia il gusto per la raffinatezza, l’eleganza e la sobrietà.

Come sono strutturati i vostri cantieri? Il vostro è un settore prettamente maschile o nella vostra organizzazione trovano spazio anche le donne?
La nautica è per antonomasia un settore maschile, ma le donne soprattutto oggi sono sempre più presenti e ricoprono ruoli di rilievo: mia moglie per esempio è responsabile marketing e comunicazione all’interno del Cantiere e senza la sua attività di promozione e di strategia pubblicitaria, non avremmo raggiunto il livello di notorietà che possiamo vantare oggi.
Ad ogni modo l’amore per il mare non ha sesso e chi decide di entrare nel mondo della nautica è prima di tutto un amante del mare.

Il 2007 è appena iniziato, quali sono stati i risultati dello scorso anno (numero di barche vendute, fatturato…) e quali sono gli obiettivi per i prossimi mesi?
Non amo parlare di numeri, quello che posso dire è che il 2006 si è chiuso positivamente, ma soprattutto il 2007 è cominciato meglio di ogni aspettativa.
Per quanto riguarda la produzione stiamo progettando un nuovo modello volto a colmare il gap tra il 16 e il 20 metri, attualmente produciamo yachts tra i 13 e i 22 metri. Oltre all’ampliamento di gamma sta andando in porto l’estensione strutturale del Cantiere, con la costruzione di un’altra unità che consenta di organizzare la produzione al meglio, dal momento che ora oltre al 160 costruiamo a Marina di Ravenna anche i 130 e i 145 che fino ad 1 anno fa venivano prodotti in un apposito stabilimento a Fano.

Qual’è la sua idea di lusso?
Potersi godere pienamente il tempo di cui si dispone.

Francesca Zottola

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