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Alle origini del tabacco

Alle origini del tabacco

In collaborazione con B&G Business & GentlemenUno speciale a puntate in collaborazione con Davidoff interamente dedicato al pianeta dei sigari: dal seme alla cenere. Il tabacco è frutto di complessi cicli produttivi che partono dalla coltivazione alla raccolta, dalla stagionatura fino ad arrivare alla manifattura. In questo articolo trattiamo l’affascinante fase della coltivazione.

Ogni sigaro racchiude un mondo a sè fatto di tradizioni, volti e nomi di chi lo ha visto “nascere”, di lunghe e complesse fasi di produzione e innumerevoli cicli di lavoro che diventano racconti da tramandare e, perchè no, frangenti di storia di una terra, di un paese. Piccoli e grandi tesori che rendono unici i sigari arrotolati a mano, composto per il 100% da tabacco selezionato e frutto di singole fasi, dalla coltivazione delle piante di tabacco, alla raccolta, alla stagionatura, alla manifattura e infi ne alla commercializzazione. Per capire la filosofia che sta dietro il pianeta del fumo lento bisogna partire da qui, dal lungo viaggio che si svolge per arrivare alla degustazione di un prodotto di culto, quale è il sigaro. Un viaggio che comincia proprio dalla terra, perché l’origine di tutto è nel terreno, nella sua composizione e soprattutto nella sua posizione: elementi che diventano fondamentali per la crescita dei migliori tabacchi.

Uno dei marchi più celebri al mondo come Davidoff ha scelto il paradiso della Repubblica Dominicana per far crescere il proprio tabacco, in particolare nella regione di Santiago de los Caballeros, nella fertile valle del Cibao che si estende tra la Cordigliera Settentrionale e la Cordigliera Centrale, nel nord-ovest dell’isola. Un territorio ideale, dove gli elementi della natura e un microclima unico al mondo si sposano con le proprietà straordinarie del terreno per diventare una sorta di Champagne del tabacco. La mentalità con cui lavorano gli esperti Davidoff , infatti è simile a quella dei migliori produttori al mondo del vino. Le zone di produzione vengono accuratamente selezionate per microclima, morfologia, struttura del terreno e i loro nomi evocano emozione tra gli appassionati: Navarrete, Palmarejo, Villa Gonzàlez, Jacagua e La Canela. Tutti questi territori sono perle custodite nella Valle del Cibao, una fascia di terra lunga oltre 100 chilometri con un’ampiezza compresa tra i dieci e i trenta chilometri. Qui sole, acqua e umidità danno vita a una vegetazione rigogliosa e la terra è fertile e ricca di minerali importanti per la crescita delle piantagioni del tabacco.

Ma come avviene la coltivazione? Si snocciola in passaggi e fasi meticolose frutto di esperienza di una tradizione che risale al XVI secolo. Davidoff punta la propria selezione su tre varietà di tabacco: San Vincente (leggero), Olor (medio-leggero) e Piloto (forte). Verso la fine di settembre avviene la semina in terreni specifici, definiti “semenzai” appositamente preparati e coperti con paglia di riso per mantenere l’umidità del terreno. Le piantine appena germinate vengono curate ed irrigate quotidianamente. Trascorsi dai 40 ai 45 giorni, verso la metà di novembre, le piante più sane e forti vengono trapiantate nei campi di tabacco veri e propri. Qui la cura dei cosecheros, dei coltivatori di tabacco, è totale: le piante vengono regolarmente irrigate, le erbacce vengono estirpate per consentire una crescita ottimale e uniforme, infine, i germogli laterali e le infi orescenze vengono asportati per ottenere foglie più grandi e vigorose.

La raccolta comincia a inizio gennaio e dura diverse settimane: le foglie mature vengono staccate in quattro-cinque passate incominciando dal basso e suddivise e classificate in base al livello dato dalla loro posizione sulla pianta. Per indicare i vari livelli delle foglie di tabacco dal basso verso l’alto della pianta i coltivatori hanno scelto nomi precisi: volado, seco, ligero e picadura. La tipologia di foglie preferite da Davidoff sono quelle che stanno nella parte centrale della pianta, le cosiddette seco e ligero, quelle da cui nasce il tabacco più aromatico. La suddivisione delle foglie è rigorosa e avviene tenendo conto della differenza di aromi e di contenuto di nicotina che aumenta mano a mano che si sale verso l’apice della pianta. Questo procedimento, quasi chirurgico e studiato appositamente da Davidoff consente di dare una certa costanza alle miscele di tabacco. Dopo la fase di coltivazione e di raccolta si passa alla prefermentazione e all’essicazione. Di questo e di altri importanti capitoli della lavorazione del tabacco parleremo sul prossimo numero. 

Valle del Cibao
Cibao
, riferita solitamente come “EL Cibao” è una regione del Repubblica Domenicana situato alla parte settentrionale del paese. “Taíno esprima Cibao”, significa “il posto in cui le roccie abbondano”. Il nome della regione del Cibao trae origini da questo concetto usato durante la conquista spagnola per riferirsi a un territorio straordinario in cui la terra convive con le rocce el montagna guarda l’oceano negli occhi. La regione del Cibao occupa la parte settentrionale di tutto il territorio dominicano. A nord e a est della regione c’è l’Oceano Atlantico, ad ovest il confine con Haiti e a sud la catena montuosa centrale che separa naturalmente “El Cibao” dalle altre regioni dominicane. All’interno di questo territorio convivono quattordici province: Dajabón, Duarte, Espaillat, La Vega, María Trinidad Sánchez, Monseñor Nouel, Monte Cristi, Puerto Plata, Hermanas Mirabal, Samaná, Sánchez Ramírez, Santiago, Santiago Rodrígueze Valverde.

La popolazione è principalmente riunita nel centro della regione, dove sorge la capitale Santiago de los Caballeros, che costituisce il centro amministrativo ed economico della zona. Due dei più grandi fiumi della Repubblica Dominicana scorrono all’interno di quest’area: lo Yaque del Norte e lo Yuna. Entrambi i corsi d’acqua sono ritmati da dighe che permettono la fornitura idrica alle coltivazioni e forniscono energia idroelettrica. Le principali coltivazioni, oltre al tabacco, riguardano il riso, il caffé e il cacao. Nella zona montuosa persiste un’importante attività estrattiva dove sorgono le miniere d’oro, ferro e nichel. Il litorale atlantico è assai noto turisticamente per le sue belle spiagge. Qui sorgono rinomate località turistiche tra cui Sosúa, Cabarete (conosciuta in particolare dai surfisti) e Samanà, diventata famosa per l’ecoturismo e l’avvistamento delle balene. La valle è non solo un’unità geografica, ma anche un’unità culturale e linguistica. Un tipico dialetto spagnolo viene parlato nella zona, una parlata con espressioni particolari e una fonetica inconfondibile. Qui si balla e si suona il Merengue ad opera dei Pericos Ripiaos, gruppi musicali tipici della regione. A cavallo tra gennaio e febbraio si svolgono parecchi carnevali, il più popolare appartiene alla provincia di La Vage e risale ai tempi dei primi insediamenti europei. Il tema dei riti carnevaleschi si muove attorno al concetto di vittoria del bene sul male.

a cura di Enrico Della Pietà, Brand manager Davidoff per International Tobacco Agency, in collaborazione con  B&G Business & Gentlemen